Sul consuntivo 2020 (in attivo) gestione divisa: dito puntato sugli 8,8 milioni spesi dal 2013 a oggi per ridurre le passività di bilancio
Consuntivi 2020 di Terre di Pedemonte, "la storia si ripete". Non è necessario scomodare Karl Marx , filosofo ed economista tedesco, per segnalare che anche stavolta ciò che il consigliere comunale Paolo Monotti (Lega-Udc-Indipendenti) ripropone è già accaduto nel passato e puntualmente ritorna. In vista della prossima seduta di Consiglio comunale, la commissione della gestione è stata chiamata a preavvisare il consuntivo dell'ente. Essa non ha trovato, al suo interno, unità di vedute. Firmatario di un rapporto di minoranza, Monotti si scaglia nuovamente contro la politica degli ammortamenti condotta dal Municipio. In particolare egli osserva come, tra il 2013 e il 2020, siano stati effettuati ammortamenti amministrativi per 8,8 milioni di franchi (incluso il mezzo milione dell'anno in questione). Una politica che egli non lesina a definire "scriteriata" e che "tassa i propri cittadini ben oltre a quello che sarebbe realmente necessario". Nel preavviso negativo l'esponente del gruppo LUI invita a non tirare in ballo "la solita storiella degli investimenti da fare (palestra o passerella) previsti e programmati da tempo, indipendentemente dallo stato finanziario del Comune". Queste scelte dell'Esecutivo, ricorda il firmatario, cesseranno nel 2022 quando anche Terre di Pedemonte dovrà adeguarsi al Modello Contabile Armonizzato 1, con il quale gli ammortamenti straordinari non saranno più permessi. "Unico rammarico - scrive l'interessato - noi lo introdurremo cinque minuti prima di mezzanotte (cioè all'ultimo momento) con la scusa di non averlo potuto implementare prima, ovviamente a causa del covid". Fatte queste considerazioni, Paolo Monotti rimanda al mittente il consuntivo 2020 e attende la riduzione del moltiplicatore d' imposta o ulteriori investimenti.
È invece in perfetta sintonia la commissione Piano regolatore, pronunciatasi favorevolmente sul delicato tema del Piano particolareggiato della zona monumentale e della stazione ferroviaria di Verscio. La stessa sottolinea come "i forti condizionamenti legati alla presenza dì due riali e della linea ferroviaria, rendano di fatto irrealizzabili soluzioni urbanistiche più "incisive", che avrebbero permesso di raggiungere obiettivi teoricamente auspicabili (come una diversa organizzazione viaria relativa agli accessi alla campagna e alla zona Barg'aree). I firmatari auspicano pure che la soluzione prospettata per risolvere - dal punto di vista della sicurezza e della fluidità - il "nodo" dell'accesso veicolare e pedonale alla zona della campagna di Verscio, possa essere al più presto concretizzata. Al proposito invitano il Municipio a elaborare una proposta che preveda anche un'adeguata messa in sicurezza del traffico pedonale nella tratta iniziale di via al Mulign (a sud dell'incrocio con via Sot Gèsa), lungo la Carraa du Pròu e nell'area adiacente la stazione".