Dopo Ascona, anche la Città dovrà affrontare la questione relativa al Castello del Sole. Ma ci sarà una compensazione reale
Attraversa la Maggia la variante pianificatoria per l’istituzione di una “Zona a destinazione vincolata” con contenuti alberghieri, per il Castello del Sole. Il Comune di Ascona, per la sua parte, l'ha già approvata; ora tocca alla Città di Locarno, che ha territori anche sulla sponda destra del delta. Il Municipio sottoporrà presto la questione al Consiglio comunale.
Il celebre albergo cinque stelle nel corso degli scorsi decenni ha investito milioni per realizzare nuove strutture e per mantenersi al passo con i tempi. Oggi è uno degli hotel più rinomati della Svizzera. Il problema, indica il Municipio, sta nel fatto che lo stesso si trova a cavallo del confine tra due Comuni, ma soprattutto è immerso in una zona in gran parte agricola. Proprio questo ultimo fattore impone scelte pianificatorie, che regolarizzino la situazione esistente e che permettano al Castello del Sole ulteriori sviluppi: in particolare pensando all'aggiunta di contenuti culturali, congressuali e paramedici, in collegamento con la funzione alberghiera. Pure prevista la creazione di una via d'accesso unica per l'hotel e per l'azienda agricola Terreni alla Maggia, proprietaria del comparto.
Va da sé che questa strategia sottrae (e in parte lo ha già fatto) terreni all'agricoltura. Una questione non di poco conto e che andrà compensata. Si parla di circa settemila metri quadrati e vi dovrà essere una compensazione pecuniaria per una spesa che, per la parte di Locarno, ammonta a circa mezzo milione di franchi. Tale cifra, tramite uno specifico accordo, sarà riversata alla Città dalla Terreni alla Maggia.
Una gran parte della perdita di area agricola per Locarno in futuro sarà però compensata realmente: un sedime oggi destinato a scopi turistici-alberghieri sarà infatti convertito in terreno agricolo, ma per arrivare a ciò bisognerà attendere una specifica variante di Piano regolatore. A quel momento la parte di compenso pecuniario si ridurrà a neppure duemila franchi.