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Ascona, dai naturisti d’antan ai Lumipod

Il progetto del Castello del sole per vacanze fuori dal comune; in riva al lago moduli prefabbricati con ampie vetrate

Un Lumipod (LumiPod, © Oxygen)
18 giugno 2021
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Centinaia di artisti, teosofi, anarchici, naturisti e vegetariani nei primi decenni del secolo scorso sono stati ospiti del Monte Verità ad Ascona: il loro modo di vivere e il loro pensiero avanguardista a quell'epoca ha suscitato grande curiosità e interesse in tutta Europa. Se ricordiamo la storia della collina che sovrasta il Borgo, una ragione c'è: gli abitanti del Monte Verità scendevano volentieri in riva al lago per bagni d'acqua e sole. Uno dei luoghi che frequentavano era una striscia di terreno con accesso diretto al lago, in fondo a via Albarelle. Un sedime oggi utilizzato in parte dal locale Yacht club e che presto diventerà una sorta di “dependance” dell'albergo Castello del Sole. I vertici del cinque stelle hanno infatti deciso di proporre per il cosiddetto “Parco paradiso” un progetto innovativo. Verranno posati cinque moduli prefabbricati Lumipod. La domanda di costruzione e in pubblicazione all'albo comunale.

Di cosa si tratta? «È un concetto ecologico e particolare: sono camere doppie con ampie vetrate e vista a 180 gradi per trascorrere delle giornate, notti comprese, immersi nella natura – spiega Jürg Schmid, presidente del Consiglio di amministrazione della Terreni alla Maggia Sa, proprietaria del Castello del Sole –. Per gli ospiti potrà trasformarsi in un'esperienza nuova e particolare, magari da sperimentare in combinazione con vacanze più tradizionali in albergo». Il costo per realizzare e posare i cinque Lumipod ammonta a oltre 500mila franchi e, secondo i calcoli, dovrebbe venir ammortizzato in 5 o 6 anni. «Non ci saranno né riscaldamento, né aria condizionata. Ma neppure il servizio in camera: al massimo un cestino consegnato davanti alla porta con la colazione. Il vero lusso sarà il potersi rilassare lontano da tutto e da tutti. Una sorta di Glamping (glamour-camping) per chi cerca un contatto speciale con la natura, nella privacy». Per garantire la discrezione, sul sedime (dove comunque rimarrà la sede dello Yacht club) sorgeranno solo cinque prefabbricati, anche se potenzialmente ci sarebbe lo spazio necessario per quindici. La posa, prevista entro la prossima primavera, avverrà in poche ore, su piattaforme predisposte, senza cantiere né disturbo per il vicinato. A fine vita queste costruzioni potranno venir facilmente e rapidamente rimosse, senza lasciare tracce. E anche qui sta il rispetto dell'ambiente e la volontà di preservare la bellezza di un sedime pregiato, un luogo di forza e d'energia, che è comunque considerato da costruzione dal Piano regolatore.

Stagioni da incorniciare

Per il cinque stelle asconese, come ci conferma il direttore Simon V. Jenny, la stagione in corso è iniziata nel migliore dei modi: «Abbiamo a disposizione 80 camere con un totale di 160 letti: per il periodo che va dall'inizio dello scorso aprile alla fine del prossimo mese di agosto abbiamo calcolato un'occupazione che supera il 95 per cento». Ma già il 2020 è stato un buon anno: «Nonostante la chiusura di sei settimane per il confinamento Covid-19, abbiamo superato i risultati del 2019. E quest'anno andremo ancora oltre. Non sappiamo cosa succederà a settembre-ottobre, ma possiamo immaginare che agli attuali turisti svizzeri potrebbero subentrare quelli germanici. Siamo fiduciosi».
«Durante questo strano periodo, con la pandemia a dettare i ritmi e i modi di vita, sono arrivati al Castello del sole nuovi clienti, anche giovani; sono sicuro che hanno apprezzato il loro soggiorno e che torneranno – aggiunge Schmid –. È un discorso che non si limita solo al nostro albergo, ma che si può ampliare a tutta la regione, scoperta da molti nuovi ospiti. A mio avviso abbiamo davanti anni di una sorta di rinascita, di revival per il settore delle vacanze in Ticino. Ma chi lavora nel turismo dovrà dare prova di creatività e osare nell'innovazione per stupire e sorprendere i clienti».

Trenta nuovi impieghi

Al Castello del sole, già ripetutamente vincitore della classifica dei migliori alberghi svizzeri, sono impiegate oltre 170 persone; negli ultimi due anni il numero di posti di lavoro è aumentato di circa 30 unità, per far fronte al maggior afflusso. «Per la sicurezza sanitaria del personale e degli ospiti abbiamo adottato misure straordinarie – prosegue il direttore –. Ancora adesso misuriamo la febbre quotidianamente agli impiegati ed entro fine luglio l'87 per cento di loro sarà stato vaccinato».

La struttura residenziale, che si estende su più edifici, è circondata da un parco di diverse migliaia di metri quadrati, che scende fino a lambire la riva del Lago Maggiore. Ogni anno vengono eseguiti lavori di manutenzione, affidati per il 70 per cento a ditte ticinesi. Lo scorso inverno sono state rinnovate 30 camere ed è stato cambiato il mobilio in molte sale. È pure stata ampliata la terrazza esterna per offrire più spazio e ottemperare alle regole di distanziamento sociale imposte dalla Confederazione. Il tutto per una spesa di circa 3 milioni di franchi.

Ma per la Terreni alla Maggia Sa ci sono anche altre sfide e altri obiettivi da raggiungere, come specifica il presidente del CdA: «Per quanto riguarda i 150 ettari di area agricola, ci stiamo orientando sempre più verso una produzione biologica, un passo alla volta. Non è semplice, ma è una sfida che vale la pena di affrontare, anche per far onore alla storia di questa terra fertile sul delta della Maggia che viene coltivata da 90 anni. Un'area che va assolutamente protetta, con sensibilità e pensando a una sostenibilità sempre più concreta».