Bocciata dal Consiglio comunale la mozione che ne chiedeva il divieto su tutto il territorio balneare pubblico
Dodici “sì”, 21 “no” e 2 astensioni. È il risultato della votazione sulla mozione D'Errico e cofirmatari (poi assunta da Omar Caldara) con cui la Lega dei Ticinesi chiedeva di applicare un divieto di indossare il burkini su tutto il territorio balneare pubblico. Il tema, approdato lunedì sera in legislativo dopo la votazione federale sul divieto di dissimulazione del volto del 7 marzo, è stato oggetto di un acceso dibattito, approdato infine ad una sentenza piuttosto netta. L'auspicio del Municipio era proprio una bocciatura della mozione, ma basata innanzitutto sulla mancanza di competenze comunali sulla fattispecie. La maggioranza della Legislazione era invece favorevole al divieto.
Sempre di divieti e permessi trattava una seconda mozione all'ordine del giorno: quella con cui Alberto Akai (Ppd) e altri 16 consiglieri comunali) chiedevano di riaprire Piazza Grande alle auto, creando parcheggi provvisori da occupare in determinati periodi di “stanca” per rivitalizzare i commerci. In questo caso v'era il preavviso negativo sia del Municipio, sia della maggioranza della commissione della Legislazione. Alla base dei pareri negativi v'è il famoso accordo con il Cantone riguardante la realizzazione dell'autosilo di Piazza Castello (sì all'autosilo, ma Piazza Grande chiusa alle auto). Al voto, la mozione ha ottenuto 7 soli voti favorevoli, contro i 22 contrari e le 6 astensioni.
Il legislativo di Locarno era chiamato lunedì anche a votare un importante credito, di quasi un milione di franchi, per istituire una “Zona 30” nel quartiere Rusca e Saleggi. La richiesta municipale, come era logico attendersi anche tenendo conto della relazione commissionale (di Nicola Pini), è stata plebiscitata con 33 voti favorevoli, 1 contrario e 1 astenuto.