Muralto al voto il 13 giugno sulla variante di Pr. Ma Diego Olgiati: “Non si può fintanto che la risoluzione non è cresciuta in giudicato”
Il referendum a Muralto contro la variante di Pr per il comparto della stazione, programmato per il 13 giugno, potrebbe porre dei seri problemi dal punto di vista procedurale e legale. Lo sottolinea uno che di leggi se ne intende, ovverosia l'avvocato Diego Olgiati, che sul tema ha presentato un'interpellanza al suo Municipio.
Olgiati riflette sul fatto che “il voto popolare può essere indetto, a seguito di referendum, solo nei confronti di risoluzioni definitive del Consiglio comunale, ossia nei confronti di risoluzioni regolarmente cresciute in giudicato, non essendo state impugnate, presso il Consiglio di Stato, mediante un ricorso ex art. 209 Loc”. Cosa che a Muralto non avverà, visto che le risoluzioni concernenti i due messaggi municipali contestati (variante di Pr e credito di 4,7 milioni per l'edificazione grezza della pensilina per i bus del nodo intermodale), sono state impugnate da alcuni cittadini al Consiglio di Stato.
Pertanto, chiede il legale, “è cosciente il Municipio che, di conseguenza, dette risoluzioni non sono cresciute in giudicato e non possono essere sottoposte al voto popolare?”. E ancora, sempre rivolto all'esecutivo, “è cosciente il Municipio che, se uno dei succitati ricorsi venisse accolto, automaticamente il referendum diverrebbe privo d'oggetto?”.
La conseguenza evocata dal consigliere comunale è semplice: “Chiamare la popolazione alle urne il 13 giugno 2021 (chiedendole di esprimersi in merito a risoluzioni del Cc non ancora definitive) costituirebbe un inutile spreco di energia e di denaro pubblico e violerebbe crassamente la Legge organica comunale”.
Al Municipio viene chiesto come intenda procedere, preso atto della situazione, e se intenda mantenere comunque la votazione del 13 giugno, “esponendosi ad una segnalazione presso gli Enti locali”.