Larga 3,8 metri e lunga 200, collega Ascona con Locarno. È costata 1,7 milioni di franchi
Il 13 dicembre scorso, in corrispondenza con l’introduzione del nuovo orario del trasporto pubblico, è stata aperta la nuova corsia bus sul ponte Maggia tra Ascona e Locarno, destinata al transito di autobus delle Ferrovie autolinee regionali ticinesi Sa (Fart).
“L’opera – indica il Il Dipartimento del territorio (Dt) – permette di assicurare il potenziamento delle autolinee di trasporto pubblico con un nuovo percorso della linea 1 Losone-Ascona-Locarno-Tenero-Gordola e della linea 316 Locarno-Brissago. Il collegamento rapido e diretto Ascona–Locarno consente di migliorare le connessioni all’interno del polo urbano, garantendo anche l’allacciamento della zona Fevi/Scuole all’asse forte”.
La nuova corsia bus, della larghezza di 3,8 metri, è stata creata allargando la corsia ciclopedonale preesistente su tutta la lunghezza del manufatto (pari a circa 200 metri), ed è delimitata, per esigenze statiche, con un nuovo parapetto in calcestruzzo che ne rivaluta, nel contempo, anche l’aspetto architettonico. Completa l’intervento l’adattamento delle corsie d’accesso al ponte. Sul lato Ascona sono pure state realizzate due nuove fermate del trasporto pubblico su gomma (una per ogni senso di marcia).
Il transito è consentito ai soli bus ed è possibile alternativamente in un solo senso di marcia; tale gestione viene assicurata da due nuovi semafori posti ai due imbocchi del manufatto.
Il costo della nuova opera – che fa seguito all’apertura al transito di biciclette e pedoni della passerella ciclopedonale realizzata qualche decina di metri più a valle, inaugurata lo scorso mese di giugno – è stimato in circa 1,7 milioni di franchi e ha richiesto sette mesi di lavori (maggio-dicembre 2020). Anch’essa rientra nell’ambito delle misure prioritarie del Programma di agglomerato del Locarnese di seconda generazione (PALoc2). Il finanziamento è garantito nella misura di 500mila franchi a carico della Confederazione, 900mila a carico del Cantone e 300mila a carico dei Comuni del Locarnese.