Locarnese

Magadino, l’Apm non ne vuole sapere della pista più lunga

L'Associazione, riunita in assemblea, ha ribadito che si opporrà, con ogni mezzo legale, all'aggiornamento delle infrastrutture aeroportuali

24 novembre 2020
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L'Associazione per un Piano di Magadino (APM) è pronta a dare battaglia, fino all'ultimo, al previsto allungamento della pista dell'Aeroporto cantonale di Locarno-Magadino. Lo ha ribadito, se ancora ce ne fosse stato bisogno, in occasione dell'assemblea “virtuale” dello scorso 19 novembre. Tra i vari temi sul tavolo, vi era proprio anche la discussione sul tema. L'APM, lo ricordiamo, ha inoltrato, nel gennaio scorso, un’opposizione all'Ufficio Federale per l'Aviazione Civile. L'istanza mette in evidenza la grossa fonte di disturbo fonico che l'attività dell'aeroporto ha per l'intera regione del Piano.“Questa attività, senza rispetto di regole e di orari, non persegue in nessun caso né un interesse pubblico né per i turisti attratti dal territorio del Parco del Piano di Magadino alla ricerca di un po’ di pace e tranquillità” –rileva l'APM.  La stessa ribadisce  di essere fermamente intenzionata, assieme alle altre associazioni ambientaliste, a contrastare con ogni mezzo legale possibile l'allungamento della pista come proposta dal Cantone. “Infatti –si legge ancora nel comunicato inviato ai media – se già l'aeroporto di Agno è fallito, ed è ora in fase di privatizzazione, non si capisce perché il Cantone debba ancora sostenere e finanziare l'ampliamento di quello di Magadino. Forse non si è ancora capito che con la crisi climatica e la pandemia i tempi, anche per l'aviazione, sono cambiati”.
Altro tema dibattuto in assemblea è stata l'iniziativa “Spazi verdi per i nostri figli”, le cui firme sono state consegnate ben sei anni fa e che continua a “dormire” presso la Commissione della Pianificazione del Gran Consiglio. La recente informazione che la Commissione avrebbe pronto una proposta alternativa da sottoporre tranquillizza l'APM, ma in ogni caso, vista la tempistica, “vale la citazione: la tattica di lasciar passare il tempo senza far niente è un affronto alla democrazia!”

‘Sovranità alimentare ai tempi della pandemia’   

Ai lavori assembleari ha fatto seguito una conferenza dibattito sulla 'Sovranità alimentare ai tempi della pandemia' (relatori Lea Ferrari e Giovanni Berardi). I due hanno ricordato che il Gran Consiglio ha recentemente accettato l'introduzione nella Costituzione cantonale di un articolo riguardante proprio questo tema. Questa modifica costituzionale, la prima a livello svizzero, deve però ancora essere avvallata dai cittadini in votazione popolare, per cui l'auspicio dei relatori è che vi sia un ampio dibattito anche alla luce di quanto stiamo vivendo in questo periodo di pandemia, dove i prodotti alimentari locali sono molto ricercati dalla popolazione.