Locarno va al Ministero pubblico per una dispersione accidentale di olio combustibile a Solduno. Nessun problema di potabilità dell'acqua
Una denuncia penale per infrazione alla Legge federale sulla protezione della acque è stata inoltrata al Ministero pubblico dal Municipio di Locarno in seguito ad una dispersione accidentale di olio combustibile a Solduno, che però è stata notificata dai responsabili con un mese di ritardo.
Il fattaccio risale a maggio, ma la tardiva comunicazione all'autorità ha permesso un ulteriore progressivo avanzamento dell’inquinamento nel sottosuolo della zona interessata, che si trova a qualche centinaio di metri dall’area di protezione della captazione dell’acqua potabile della Morettina. Oltre alla successiva pulizia del sito, una serie di verifiche tecniche ha permesso di constatare che gli idrocarburi non hanno
finora raggiunto la falda. Il Municipale Niccolò Salvioni, capo del Dicastero Sicurezza, Genio civile e Acqua potabile, nota che «l’acqua dei pozzi è rimasta ed è costantemente potabile e priva di tracce d’idrocarburi. È fondamentale proseguire l’attività di controllo e di contenimento dei rischi, cosicché, oltre a garantire un costante ineccepibile approvvigionamento idrico della Città, si possano evitare danni maggiori».
Purtroppo, al momento dell’incidente nessuno ha avvisato le autorità competenti – rileva il Municipio in una nota – impedendo così l’intervento tempestivo dei servizi specializzati, che avrebbero potuto recuperare la nafta e contenere così in maniera importante l’inquinamento, prima della sua dispersione capillare nel terreno sottostante. Solo a distanza di quasi un mese dall’accaduto vi è stata una notifica all’autorità cantonale competente, che ha immediatamente informato l’Azienda acqua potabile della Città, che si è subito attivata eseguendo un sopralluogo con gli attori coinvolti; questo ha permesso di organizzare un parziale risanamento del sito, dopo avere costatato l’avvenuta dispersione della nafta nel sottosuolo della zona interessata allo sversamento.
L'area oggetto dell’inquinamento si trova a monte delle zone di protezione dei pozzi di captazione alla Morettina e si configura quindi come delicata dal profilo della protezione delle acque. Per garantire l’approvvigionamento idrico del comprensorio servito, l’Azienda Acqua potabile – in collaborazione con il Laboratorio cantonale e gli uffici cantonali preposti – ha subito eseguito un consulto con un idrogeologo e diversi sopralluoghi, che hanno permesso la valutazione scientifica della problematica e di adottare tutte le misure idonee a contenere e controllare l’evoluzione dell’inquinamento del terreno. Un apposito programma di campionature periodiche ha permesso di constatare che, finora, non sono state riscontrate tracce di idrocarburi, né nella falda né nei pozzi di captazione, confermando quindi la costante potabilità dell’acqua.
Considerata la complessità della situazione e la difficoltà nel formulare previsioni a causa della irregolare struttura geologica del suolo interessato, è stata organizzata una sistematica attività di controllo della qualità dell’acqua della falda, che continua tuttora.
Parimenti, sono stati anticipati eventuali scenari e soluzioni nel caso in cui degli idrocarburi dovessero raggiungere la falda, così da potere reagire tempestivamente, salvaguardando la principale fonte di acqua potabile del nostro territorio e garantendo un’erogazione costante alla popolazione. Per ora, tali misure non si sono rivelate necessarie.
Il Municipio confida che, a cinque mesi dall’evento e con le massicce misure di recupero e prevenzione per ora adottate, il pericolo maggiore di contaminazione della falda possa essere considerato scongiurato. Ciononostante, l’autorità continua a tenere sotto controllo eventuali anomalie ed è pronta ad intervenire tempestivamente in modo da attuare altre misure volte a garantire un costante approvvigionamento
ineccepibile di acqua alla cittadinanza. Tali misure di controllo continueranno ad essere mantenute fino a quando i tecnici potranno considerare il rischio di inquinamento della falda dal profilo scientifico come definitivamente scongiurato.
La Città, oltre ad aver sporto denuncia si è costituita accusatrice privata. I diversi attori interessati dall’inquinamento e le rispettive compagnie assicurative, stanno discutendo «in modo costruttivo anche allo scopo di ridurre per quanto possibile i danni passati (ed eventualmente anche quelli futuri) alla cosa pubblica».
Il Municipio tiene a rassicurare la popolazione: nonostante l’incidente, l’acqua erogata dai pozzi della Morettina è sempre stata, e rimane, potabile. L’Azienda ha pronti diversi scenari di azione volti a tutelare i pozzi di captazione e a garantire l’erogazione. Nell’eventualità in cui malauguratamente degli idrocarburi dovessero raggiungere le captazioni della Morettina, l’avviso di non potabilità sarà immediatamente diramato dalla Azienda dell’acqua potabile, coinvolgendo i media.