Locarnese

L'E...state a Locarno? L'uovo di Colombo nell'emergenza

Cinquantamila spettatori per i 24 eventi proposti da giugno dal Municipio in collaborazione con l'Ente per le iniziative. E non è ancora finita

13 settembre 2020
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Il bisogno aguzza l'ingegno, affina le capacità organizzative e consolida le sinergie. È grazie a questi presupposti che l'estate locarnese si è arricchita di un programma d'animazione che - cifre alla mano - ha scavalcato l'emergenza sanitaria e ha consegnato al pubblico una Piazza Grande inedita per vivacità; orfana, è vero, di quei mostri sacri come il Film Festival e Moon and Stars che da soli valgono la vacanza, ma letteralmente reinventata grazie ad un cartellone fatto soprattutto di musica, ma anche di danza e teatro.

Le cifre sono quelle di ”E...state a Locarno”, il “carnet” di eventi che da giugno fino al prossimo 3 ottobre ha risollevato le sorti di una piazza stordita ma non abbattuta dal virus. Lo conferma Marco Maggi, presidente dell'Ente per le iniziative locarnese: «La premessa è che se questa serie di manifestazioni ha potuto andare in porto, riscuotendo un ottimo successo, un grosso merito va a Mauro Beffa, responsabile del Servizio manifestazioni della città. Detto questo, in effetti in poco tempo è stato imbastito un programma particolarmente ricco. Con la Città, che è la promotrice, abbiamo lavorato molto bene, e lo stesso si può dire dei 6 ristorante di Piazza Grande, che con i loro spazi accresciuti in terrazza hanno sì beneficiato dell'animazione, ma hanno anche risposto bene in qualità di sponsor». Sponsor ai quali si aggiungono l'Ente regionale di sviluppo, l'Otr (ente turistico), la Porto regionale, Gastroticino, Hotellerie Suisse, la Scia e appunto la Città di Locarno.

Gli eventi sono stati 24, in gran parte musicali, con un'incursione nella danza e una nel teatro. Sinergie - sullo stile del modello Notte Bianca - sono state create con Vallemaggia Magic Blues, JazzAscona, Locarno Folk e il Verzasca Country Festival. «Importantissimo è poi stato il riscontro di pubblico - rileva Maggi -: parliamo di un totale di circa 50mila persone, che serata per serata hanno visto per così dire amalgamarsi gli spettatori che hanno occupato le nostre sedie piazzate con il distanziamento e le terrazze dei ristoranti e dei bar della Piazza Grande». Il tutto, ai piedi un palco che per tre mesi è... riuscito ad inserirsi nell'architettura logistica della piazza senza colpo ferire.

«Il pensiero alla base dell'organizzazione di “E...state a Locarno” riguardava la necessità di organizzare qualcosa di interessante per la popolazione locale e per i turisti, rispondendo alle normative sanitarie in vigore - ricorda Marco Maggi -. Nell'incertezza di una situazione in evoluzione non era facile capire come comportarsi, come organizzare. Un grosso merito, ancora una volta, va a Beffa e ai suoi collaboratori, che con impegno hanno preso contatto con gli artisti e imbastito infine un cartellone - del tutto gratuito - di cui siamo particolarmente fieri».

Un altro aspetto riguarda l'allungamento della stagione turistica che, così facendo, è stato ottenuto. «Sì - commenta Maggi -. Da giugno a ottobre, i venerdì e i sabati, più alcune domeniche e alcuni mercoledì, la piazza è sempre stata e continuerà ad essere viva. In più, c'è il mercato, proposto sia il mercoledì, sia il giovedì grazie all'organizzazione dell'ente turistico con Claudia Respini. Insomma, un insieme di proposte che ha soddisfatto un po' tutti, a partire da noi che l'abbiamo imbastito e che mai avremmo potuto sperare in un esito migliore».

E non è ancora finita, perché dopo i Vasco Jam esibitisi venerdì e la City of Guitars di sabato scorsi, dal 14 al 20 settembre tornerà Bande in Piazza, con le filarmoniche Valmaggese, Brissaghese, Gambarognese e Verzaschese, la Musica di Minusio, la banda di Cadenazzo e naturalmente la Musica Cittadina. Poi, il 25 e il 26 Piazza Grande ospiterà l'Open-air al Lagh, che con il trasloco dalla zona Canottieri perderà forse un po' di mordente, ma non il pubblico giovane che è solito raggiungere.

Estensione terrazze, 'si può fare'

Intanto, in tema di Piazza Grande, di animazione e di occupazione del suolo pubblico, la Città ha risposto all'interrogazione di Alberto Akai e Simone Merlini che chiedeva se l'ampliamento delle terrazze di bar e ristoranti possa essere mantenuto anche in futuro. Il Municipio conferma il successo dell'iniziativa (estensione doppia a titolo gratuito) e ricorda che già in passato soluzioni simili (ma a pagamento) potevano venire richieste ed erano state ottenute.

L'idea, come già espresso dal sindaco Alain Scherrer (tra l'altro proprio sulle pagine della “Regione”) è di studiare come normalizzare, nel limite del possibile, l'eccezione. Ma ciò sarà fatto dovendo tener conto del ritorno dei grandi eventi (Festival e Moon and Stars d'estate, Locarno On Ice d'inverno) e delle necessità di mantenere i parcheggi. Le tasse per l'estensione delle terrazze fisse degli esercizi pubblici determinano un'entrata annua di 80mila franchi, che servono sostanzialmente per finanziare gli eventi che si tengono in città - conclude il Municipio -; basti pensare che quelli di quest'anno sono costati oltre 60mila franchi, più i contributi in natura, più 20mila franchi di alberature d'abbellimento.