Nelle valli, sul Piano e nei centri urbani allagamenti, smottamenti, case evacuate. Proseguono i monitoraggi.La Statale 34 sempre chiusa
Cantine allagate, strade trasformate in acquitrini e ricoperte di detriti, rigagnoli "gonfiatisi", in poche ore fino a diventare veri e propri torrenti in piena che hanno invaso proprietà (giardini e cantine), case evacuate e un numero imprecisato di richieste di aiuto ai vari corpi pompieri. Questo il bilancio del maltempo del fine settimana nel Locarnese. Se nella zona cittadina la notte su domenica e la giornata, per i Civici pompieri, è trascorsa assai tranquilla, in altre zone, più colpite, i loro colleghi sono stati impegnati per completare diversi interventi.
In Vallemaggia, come ci è stato riferito, le precipitazioni hanno perso di intensità in queste ultime ore riducendo i rischi. Ieri il grosso degli sforzi ha interessato più che altro alcune cantine di abitazioni invase dall’acqua. In Lavizzara piccoli smottamenti hanno interessato le strade, senza tuttavia causare eccessivi disagi. Più critica la situazione alla patinoire di Prato Sornico, con la superficie ghiacciata finita sottacqua. L’impianto sportivo non ha fortunatamente subito danni di grossa entità, anche se il lavoro di rimozione e pulizia richiederà qualche giorno. Intatta, per fortuna, la sala macchine. Dal Gambarogno i pompieri hanno fatto sapere che continua l’opera di monitoraggio di alcuni pendii giudicati, dagli esperti, instabili proprio a causa delle notevoli infiltrazioni d’acqua nel terreno. Proprio per questa ragione sabato è stata decisa l’evacuazione di diverse abitazioni. A oggi i proprietari e gli inquilini non hanno ancora potuto farvi rientro. Una decina di uomini ha invece portato avanti il lavoro di pulizia e vuotatura di scantinati e vani di ascensori invasi dalle acque. In Valle Onsernone situazione tranquilla, dopo che sabato una piccola frana ha colpito la strada cantonale tra gli abitati di Auressio e Loco. In poche ore il manto stradale è comunque stato liberato e pulito e la circolazione è tornata alla normalità.
A Tenero-Contra, dopo una giornata di sabato a dir poco carica di interventi (ben 75, tutti ultimati) la domenica è trascorsa assai tranquilla per i pompieri. Autorità comunali, responsabili degli uffici tecnici, e comandante dell'unità hanno compiuto un giro di perlustrazione del vasto territorio per verificare l’entità dei rischi (soprattutto nella zona collinare) e predisporre eventuali contromisure. Ricordiamo che anche a Gordola alcune case sono state evacuate per precauzione. Parecchio lavoro anche in Verzasca, dove i pompieri dell’alta Valle sabato sono stati allertati per due frane cadute sulla strada a Vogorno e a Corippo. Il lavoro di ripristino è stato completato nel corso della stessa giornata.
Un fiume d’acqua, fango e detriti che dalle 16 di venerdì continua a scendere, ininterrotto sulla statale 34 del Lago Maggiore, all’altezza di Oggebbio, non consente di riaprire la litoranea occidentale del Verbano. L’unico collegamento con il Canton Ticino, potrebbe tornare agibile martedì o mercoledì: questa la previsione più ottimistica di tecnici e amministratori locali che nella tarda mattinata di ieri hanno effettuato l’ennesimo sopralluogo dello smottamento che ha provocato l’esondazione di un rio. Il condizionale sul giorno in cui sarà riaperta al traffico la statale è d’obbligo. Questo perché è necessario individuare i problemi a monte, pulire l’alveo del rio, bonificare il versante: solo a quel punto sarà possibile ripristinare la statale. Uno smottamento si è verificato domenica, poco prima delle 11, lungo la statale 337 della Valle Vigezzo in territorio di Masera. Il traffico è stato momentaneamente interrotto, per consentire la rimozione di quanto finito sulla statale dei frontalieri. Pesanti conseguenze anche nel Luinese, soprattutto in Valle Veddasca. La situazione più pesante a Curiglia con Monteviasco, dove è crollata la strada provinciale. Sono isolate una sessantina di persone. I tecnici stanno pensando a una passerella pedonale. Due parole, infine, sul livello del Verbano. Il Lago Maggiore, che a inizio evento soffriva di livelli prossimi ai minimi di regolazione, ha già recuperato circa 90 centimetri, riportandosi sui valori medi del periodo.