Dal Vallese alla Vallemaggia, passando per la Verzasca: difficile per i soccorritori restringere il raggio d'azione
Proseguono alacremente le ricerche del parapendista ticinese scomparso da sabato. L'area battuta dai soccorritori nella giornata di oggi e molto vasta. L'ultimo segnale emesso dal telefono cellulare del pilota 35enne sarebbe stato captato dall'antenna di telefonia mobile di Someo sabato verso le 18.30; la Vallemaggia rientra quindi nel raggio d'azione. Ma anche la confinante Verzasca e, sull'altro fronte, quello oltre il confine ossolano, il Vallese. Infatti, l'altro apparecchio elettronico in possesso dell'uomo – quello che tiene conto del tragitto di volo – si è spento in alta Valle Bognanco, sopra Domodossola. Un'apparecchio quest'ultimo che, a detta degli amici del parapendista, già in passato aveva fatto le bizze, perciò non del tutto attendibile.
Le operazioni di ricerca da oggi sono coordinate dalla Polizia cantonale ticinese. Stamane, oltre all'elicottero della Rega, sono scesi in campo gli uomini del Soccorso alpino svizzero, così come enti italiani e vallesani. Insomma, non si lascia nulla d'intentato.
Per cercare di ridurre il campo d'azione, si cercano testimoni che abbiano visto, sabato pomeriggio, la vela rossa con il bordo d'attacco giallo sorvolare i cielo delle valli locarnesi. L'uomo indossa un casco verde inconfondibile, stando all'appello social lanciato da altri piloti. Appello rivolto non solo a chi era a terra, ma anche a chi stava volando. Avvistamenti, possibilmente accompagnati dall'orario, potrebbero risultare preziosissimi per delimitare l'area delle ricerche.
Ricordiamo che il 35enne si era staccato dal suolo sabato, attorno alle 11.30, da Cardada-Cimetta. Il suo itinerario comprendeva la Vallemaggia, il sorvolo dell'Onsernone e della alture centovalline, e infine l'Ossola. Un piano di volo che comprendeva la zona di confine tra Vallese e Italia, tra il Sempione e il Corno Gries. Rispetto ai piloti che volavano con lui, l'uomo è rimasto indietro e il gruppo ha perso il contatto visivo. Dopo l'ultimo segnale dello “spot” in Valle Bognanco più nulla. Già sabato sera è scattato l'allarme e sono partite le ricerche. Un'operazione imponente (elicotteri e uomini impegnati per molte ore) che stanno proseguendo in queste ore ma che, finora, si sono rivelate infruttuose.