A fine mese i tre club della Siberia in Municipio con la loro proposta. Monotti (hockey): 'Esteticamente valida, e vantaggiosa a più livelli'
Pane per i denti dei “mangiaghiaccio” è in arrivo ad Ascona, dove i tre club sportivi attivi alla Siberia (hockey, curling e pattinaggio) presenteranno a fine mese a una delegazione del Municipio un nuovo progetto di copertura della pista. Paolo Monotti, presidente dell'Hockey club, lo conferma e, mantenendosi sulle generali per non rovinare la sorpresa, anticipa quanto segue: «Sì, i tre club hanno allestito un gran bel progetto, esteticamente valido e forte di un solido studio di fattibilità. Il costo si aggira sui 2 milioni di franchi, forse anche qualcosa di meno. La copertura porterebbe vantaggi a più livelli, sportivamente e turisticamente. Tutto sta nel vedere come reagirà il Municipio, visto che sarà poi lui ad eventualmente prendere in mano la situazione e a portare avanti l'idea. Ha sempre detto di essere disposto a partecipare alle spese, a condizione che lo facciano anche gli altri Comuni della regione».
Il richiamo al compattamento regionale non aveva funzionato quando si trattava di far decollare o meno il progetto di Palaghiaccio, previsto sull'area dell'ex caserma. Allora il capofila era Losone e si parlava di 12-13 milioni di franchi. «Evidentemente nei Comuni era mancata la volontà politica di imbarcarsi in un investimento di quella portata - considera Monotti -. Certo che una struttura utilizzabile per 11 mesi all'anno, aperta a campi d'allenamento estivi per grandi club esteri, e quindi di grande impatto turistico, sarebbe stata una grande scommessa».
Ma proprio perché è decisamente più fattibile, risulta esserlo anche l'idea di una “semplice” copertura della “mitica” pista di Ascona. «Più che una scommessa è una necessità - nota ancora Monotti -. Coprire significherebbe non soltanto assicurarsi il normale svolgimento della stagione sul ghiaccio, indipendentemente dalla meteo, ma in primo luogo allungarla di almeno due settimane: sia all'inizio, potendo preparare il ghiaccio già a metà settembre invece che a inizio ottobre, sia alla fine, andando avanti fino a fine di marzo anziché metà del mese. Non sembra, ma farebbe la differenza. In più, gli amici del curling potrebbero guardare con più facilità all'organizzazione dei loro tornei con ospiti da tutta la Svizzera. E, fuori stagione invernale, il Comune o altre associazioni potrebbero sfruttare la superficie per mercatini o altri eventi al coperto».
Un settore particolarmente bisognoso di maggiori “spazi ghiaccio” è proprio quello dell'hockey, specialmente a livello giovanile, dove Ascona, Vallemaggia e Valle Verzasca da quest'anno hanno unito le forze dando vita ai "Rivers", una grande realtà regionale guidata dal responsabile tecnico Paolo De Luca, ex nazionale italiano: «In ambito sportivo la necessità di più ghiaccio, per più tempo, è reale, anche soltanto considerando il numero di squadre. Attualmente abbiamo quattro compagini U9, quattro U11, due U13, due U15, una U17 e una U20, per oltre 200 ragazzi, di cui 110 con meno di 11 anni. Rispetto ad altri club che dispongono di una pista coperta, dobbiamo cedere il 30% di utilizzo. Noi la pista coperta l'abbiamo a Prato Sornico, e va benissimo, ma la trasferta è davvero importante e non tutti sono disposti ad affrontarla con una certa frequenza, specie agli inizi. Per quanto riguarda Ascona, senza copertura siamo sempre in balia di pioggia, neve o caldo e organizzare tornei e partite è davvero complicato. Non parliamo poi dell'eventualità di prendere parte a campionati di alto livello, visto che maggiore è l'impegno richiesto, più serve ghiaccio. Una copertura non ti cambia completamente la vita, ma sicuramente ci darebbe l'agio di avere un'attività garantita al di là delle condizioni meteorologiche, per dare ai ragazzi una possibilità formativa adeguata».
E se qualcosa comincia a muoversi ad Ascona, molto si sta muovendo anche a Sonogno, il secondo vertice del triangolo dei "Rivers": la copertura della pista è fra i 4 progetti strategici del Masterplan, con l'obiettivo parziale di ottimizzare l'uso del ghiaccio, ma soprattutto quello più di larga portata di realizzare un centro polisportivo per la valle. «Partendo da questo presupposto, la copertura di Ascona e quella di Sonogno non sono assolutamente due progetti in conflitto, perché i contesti sono diversi - dice Ivo Bordoli, sindaco di Vogorno e presidente dell'Hc Valle Verzasca -. Ai fini del centro polisportivo moltissimo dipende però dalla possibilità di far capo alla colonia Sant'Angelo dell'Ocst, il cui usufrutto aprirebbe ad un utilizzo importante da parte dei gruppi, anche in sinergia con il Centro sportivo nazionale per la gioventù di Tenero, che in alcuni momenti dell'anno non può soddisfare tutte le richieste». La colonia Ocst come ago della bilancia, dunque. Lo conferma Alessandro Speziali, estensore del Masterplan della Valle Verzasca: «Stiamo aspettando le proposte Ocst a livello di vendita o di affitto della colonia. Il prossimo passo, sulla base di quanto emergerà, sarà aggiornare il “business-plan”. Un centro polisportivo consolida la tradizione sportiva di Sonogno e la estende. E l'integrazione della colonia nel concetto di centro polisportivo è fondamentale perché sportivi, squadre e turisti devo poter dormire a Sonogno».