Agli abitanti del Borgo la lettera aperta del gallerista Locarnese Mario Matasci
Per salvare il museo Epper di Ascona dalla vendita (la Fondazione che gestisce la struttura è intenzionata a cedere la casa e il giardino in via Albarelle al vicino albergo a cinque stelle), arriva un appello del noto gallerista locarnese Mario Matasci. "Voglio bene ad Ascona dove ho trascorso tra il 1940–'45 gli anni più spensierati della mia vita come allievo l collegio Papio - si legge in una lettera aperta che Matasci indirizza agli abitanti del Borgo -. Vi scrivo anche perché sono stato per alcuni anni nel Consiglio di Fondazione del Museo Epper e perciò so che con una gestione oculata potrebbe continuare a proporre agli asconesi e ai turisti un programma espositivo di grande qualità, senza pesare sulle finanze del Comune. Capisco che questo angolo di paradiso faccia gola al vicino albergo di lusso. Capisco anche che a qualcuno faccia piacere avere buoni rapporti con i ricchi proprietari del citato albergo e ad altri facciano comodo, per altri scopi, gli oltre tre milioni che l’albergo è disposto a pagare. Non capisco invece come l’attuale Consiglio di Fondazione all’unanimità (spero almeno qualcuno controvoglia) possa travisare la volontà testamentaria di Mischa Epper che, pur avendo degli eredi diretti, ha lasciato con grande generosità questa 'oasi di pace' agli asconesi e agli amanti dell’arte e della cultura in genere. Ora se gli asconesi vogliono che questo piccolo 'paradiso terrestre' rimanga aperto a tutti facciano sentire la loro voce. Sono convinto che un vostro accorato appello potrebbe suggerire al Consiglio di Fondazione di trovare una soluzione alla gestione del Museo Epper senza sacrificare questo luogo 'sacro', dove è sepolto uno dei maggiori 'espressionisti' svizzeri. Se invece gli asconesi preferiscono che diventi una 'enclave' riservata ai ricchi clienti del prestigioso albergo: allora… Amen".
La questione della vendita della proprietà è attualmente sul tavolo dell’autorità di Vigilanza sulle fondazioni con sede a Muralto. Per contrastare questa soluzione, che la Fondazione Epper porta avanti per sanare le finanze (in costante rosso) della struttura espositiva, sono state raccolte più di 1500 firme.