Approfittando dell'assenza di traffico nei fine settimana diversi centauri si 'divertono' sulla cantonale delle Centovalli. Ma l'autorità è intervenuta
Emergenza Covid-19: valichi di confine chiusi, arterie stradali semi deserte, traffico pressoché inesistente. Soprattutto nelle valli periferiche del Locarnese. Dove qualcuno, però, approfittando di questa situazione viaria quasi surreale, ha pensato bene di trasformare le strade in un percorso per mettere a dura prova le proprie abilità ai comandi delle moto. Non per una gita, ben s'intende. Velocità sostenuta, inclinazione delle moto sulle curve e traiettorie che spesso diventano da brivido sui tornanti. Ne sanno qualcosa gli abitanti delle Centovalli. La chiusura imposta del valico di confine di Camedo ha infatti vuotato la carreggiata dalla quasi totalità del traffico. Non vi passano, mattino e sera, i frontalieri; le ditte del posto sono a riposo forzato, i domiciliati che si spostano si contano sulle dita di una mano; di che dar fondo alle manopole del gas.
E così da un po' di tempo a questa parte, nella vallata, soprattutto durante i fine settimana, si sentono i motori di ogni cilindrata "cantare". Un baccano a volte assordante e soprattutto una situazione di pericolo latente che non ha lasciato indifferenti le autorità locali: «Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di nostri cittadini preoccupati per queste "corse" molto pericolose. La decina di chilometri di strada curvilinea che da Intragna porta a Camedo è diventata una sorta di banco di prova per i centauri» - commenta Ottavio Guerra, sindaco del Comune. Arrivati al capolinea, invertono la marcia e tornano al punto di partenza indisturbati. Le due ruote sfrecciano a gran velocità lungo il tortuoso collegamento, esponendosi ed esponendo gli altri utenti della strada (persone che passeggiano o ciclisti) a seri rischi. «Una situazione inaccettabile per il Municipio. Abbiamo quindi chiesto alla Polizia di intervenire e di predisporre dei controlli al traffico in particolare nei weekend. Magari così faremo passare la voglia a chi viene quassù per correre, incurante dei limiti di velocità e della situazione di pericolo che genera». Per la serie il paradiso dei centauri non è qui e le Centovalli (più volte teatro di incidenti in moto con conseguenze anche gravi) non sono un circuito da corsa per esagitati desiderosi di scaricare tutti i cavalli del proprio bolide.
Il problema dei motociclisti che percorrono la panoramica strada delle Centovalli a velocità sostenuta, va precisato, non è comunque nuovo e legato unicamente alla chiusura della dogana. La strada, soprattutto d'estate, è percorsa da parecchi centauri (molti i vallesani) che scelgono questa via per raggiungere il Ticino e che hanno la pessima abitudine di correre da perfetti incoscienti, tagliando le curve (anche quelle con visibilità scarsa). Gente che non guida certo con il piacere dell'esploratore. Più volte è stato chiesto, in passato, alla Polizia di vigilare. Dal comando della Polcomunale di Ascona, che si occupa anche della problematica del controllo del traffico per il Comune di Centovalli, fanno sapere che in valle vengono svolti controlli quasi quotidiani. Grazie anche alla collaborazione con le Guardie di confine, il comprensorio è quindi tenuto d'occhio. Oltre ai regolari pattugliamenti sono anche posati dei radar quale misura di prevenzione. Su segnalazione da parte dei residenti la polizia interviene sempre per delle verifiche sul posto. Il problema di queste scorribande - spiegano - è che un eventuale incidente, di questi tempi, creerebbe ulteriore lavoro e stress ai soccorritori, già sollecitati giorno e notte dalla delicata situazione sanitaria.