A ridosso del confine si allenano le squadre nazionali di vari Paesi. Malgrado le ottime piste Bosco non è presa in considerazione. Frapolli spiega i motivi
La nazionale femminile di sci francese impegnata alcuni giorni in allenamenti sulle piste di San Domenico (Ossola). Notizia di qualche giorno fa. Quelle svedese e spagnola, alcune settimane prima, di scena alla Piana di Vigezzo, a pochi chilometri in linea d’aria da Bosco Gurin. Stazione sciistica che, malgrado l’ottimo innevamento e le piste in perfetto stato, non sa ancora attirare “rinomati ospiti” come quelli delle squadre internazionali che partecipano alla Coppa del Mondo di sci. Perché?
«Il motivo è semplice da spiegare – commenta Giovanni Frapolli, proprietario degli impianti di risalita – non abbiamo un numero sufficiente di posti letto da mettere a disposizione delle comitive. La nostra attuale offerta di pernottamento si limita a una trentina di letti tre stelle, oltre ai 140 posti letto dell’ostello. Queste squadre, con i loro staff al seguito, sono composte da parecchie più persone. Non possiamo chiedere loro di alloggiare nell’ostello della gioventù. Questa offerta limitata ci penalizza fortemente. È per questo motivo che sto puntando alla realizzazione della Spa da 600 metri quadrati per l’albergo. Con essa, l’aggiunta di 18 camere 4 stelle per un totale di 30 camere. Solo così potremo rispondere ai desiderata di questa clientela. Se non ampliamo l’offerta di servizi, comitive come quelle citate nemmeno scendono dal bus che le porta quassù».
Ad onor del vero, a Bosco Gurin, gare e allenamenti di selezioni svizzere di speranze dello sci ne sono comunque già state organizzate, con successo, in questi anni. Gli ospiti erano però ragazzi sistemati nell’ostello. «Tutto dipende dalla tipologia di clientela che vogliamo avere. È chiaro che se si tratta di gruppi che necessitano di determinate condizioni logistiche (palestre, piscine, camere super accessoriate, locali massaggi) dobbiamo farci trovare pronti per evitare brutte figure. Non bastano le belle piste da sci, lo splendido paesaggio che si apre ai loro occhi e offerte come la fune tirolese o la slittovia».
L’altro anello debole della catena è quello dei collegamenti. «La realizzazione del metrò con la Formazza – prosegue il nostro interlocutore – permetterà di risolvere molti dei problemi attuali, rilanciando tutta la valle. Sarà infatti possibile spostare sciatori e comitive tra Vallemaggia-Ossola e Vallese più facilmente, facendo capo a infrastrutture ricettive e mezzi di trasporto pubblici di qua e di là dalle nostre montagne. Discorso che vale anche per il tunnel stradale con la Leventina». In attesa di conoscere quelli che saranno gli sviluppi di queste opere programmate, ricordiamo che a Bosco gli impianti saranno aperti quotidianamente fino al 15 marzo. Oltre questa data, i fine settimana fino a nuovo avviso.