Locarnese

'L'Arbigo di Losone chiude? Macché riaprirà'

Proprietà e gerente rispondono alle notizie rimbalzate stamane. La cessazione d'attività era stata resa nota da tempo ai collaboratori e al sindacato

((Foto ilgiardinodarbigo))
11 ottobre 2019
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«Il Giardino d'Arbigo rinascerà. Ancora come ristorante. In una nuova veste e con una nuova gerenza. Approfitteremo dei lavori di sistemazione della strada e dei posteggi sottostanti per ristrutturare i locali e prepararli, al meglio, per la nuova gerenza». Queste le dichiarazioni rilasciateci dalla proprietà dell'Arbigo di Losone, che intende così smentire in maniera ferma, la notizia rimbalzata stamane. «Non c'è molto di vero in quanto riportato - fa sapere - Le cose non stanno affatto così. A un giornalista serio sarebbe bastata una telefonata per capire cosa c'è in ballo. Purtroppo sono uscite solo imprecisioni e affermazioni tutto fuorché veritiere». Di vero c'è che la gerenza attuale, legata alla proprietà da un contratto pluriennale, ha depositato i bilanci. I dipendenti quindi rimarranno senza lavoro. «Le intenzioni del gerente erano già state rese note da tempo a noi e ai dipendenti. Questi ultimi a quanto ci è dato sapere hanno percepito, fino all'ultimo, i loro salari e hanno ricevuto regolare disdetta. Posso assicurare che non ho mai perso un solo franco d'affitto in tutti questi anni e che i fornitori hanno sempre incassato, fino all'ultimo centesimo, per la merce». Quanto al futuro, «stiamo cercando un nuovo gerente, abbiamo già due o tre contatti di papabili. Vedremo nelle prossime settimane di concludere un accordo. Per  noi vale la regola delle tre "S" : che sia una persona seria, sana e solvibile». Tutte frottole, dunque, quelle di un possibile investimento immobiliare: «Ma scherziamo? Il ristorante lavora benissimo e fa un ottimo fatturato grazie alla vasta clientela che lo apprezza. Non è assolutamente nostra intenzione costruire palazzi quale alternativa. Il Giardino d'Arbigo riaprirà il più presto possibile, prima ancora di Natale, ci auguriamo. Al momeno è chiuso, procederemo dunque con il rifacimento degli spazi. Cambierà volto, quello sì. Rimarranno invece tali lo spirito e la professionalità che contraddistinguono, da sempre, il modo di lavorare in questo storico ritrovo».

'Ho agito correttamente e con onestà'

Rincara la dose su quanto pubblicato Emilio Soccodato, gerente, che ha una versione ben diversa dei fatti: «Smentisco tutto quanto riportato. Sono affermazioni lesive nei miei confronti. Tutti i 12 dipendenti (2 assunti a ore e 10 in modo fisso) erano al corrente della situazione e da tempo. Ci siamo più volti trovati e ne abbiamo discusso anche con i soci. Sono stato trasparente, leale e onesto. Il problema era che non avevamo più liquidità sufficiente per pagare gli impiegati. Sono stato io ad avvisare il sindacato del problema. Stamane, appreso della notizia, molti miei dipendenti mi hanno telefonato, increduli. Si sono addirittura offerti di chiamare il portale per chiedere una smentita. La mia è stata una decisione sofferta, credetemi e quanto apparso mi ferisce ulteriormente». 

 
 
 
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