Nodo della questione, il maggiore traffico indotto. L’architetto Cacchioli: ‘Secondo una perizia specialistica si rimane nelle normative vigenti’
Sette mesi di tempo per un “cammino” silenzioso, il cui obiettivo è concretizzare, in via San Gottardo a Minusio, lo stabile abitativo e commerciale – con un Aldi da 950 metri quadrati di superficie di vendita al piano terra – che occuperà il sedime a nord del famoso Parco Girasole (quello che per oltre 30 anni è stato al centro delle cronache per l’attico abusivo, per intenderci).
Sette mesi sono passati dalla pubblicazione della domanda di costruzione preliminare informativa, cui ha fatto seguito, a marzo, la domanda di costruzione definitiva. Questa seconda pubblicazione aveva generato alcune opposizioni, tutte fondamentalmente incentrate sui supposti problemi di traffico che un Aldi in piena via San Gottardo avrebbe generato; problemi in teoria da aggiungere a quelli che già caratterizzano abitualmente l’arteria di attraversamento di Minusio. Aldo Cacchioli, l’architetto di Locarno che ha firmato il progetto, dice a questo proposito che «la questione dell’indotto di traffico è stata debitamente affrontata da una perizia i cui dati oggettivi indicano come, anche con l’Aldi, si rimarrà nelle normative vigenti». L’architetto aggiunge che «non è il primo Aldi che viene realizzato nel Locarnese, e le questioni riguardanti il traffico indotto sono una costante. Preventivamente vengono fatte le analisi per capire se con il centro commerciale funzionante si rimane nei parametri di legge; se è il caso, l’investitore procede con l’acquisto del terreno, mentre se non lo è, ovviamente si blocca tutto in partenza. Nel caso di Minusio sono state date tutte le garanzie del caso».
Attualmente il progetto è in Cantone per approvazione. In particolare sarebbero stati richiesti dei correttivi da parte dell’Ufficio del paesaggio. Poi, ottenuto il preavviso cantonale, spetterà al Municipio di Minusio statuire sulla sostenibilità. Indipendentemente dalla perizia e dalle relative garanzie citate da Cacchioli, il nodo rimane proprio quello legato ai futuri volumi di traffico da e per il centro commerciale. In questo senso, si sa che essi verrebbero “filtrati” sia da via San Gottardo, sia da via Navegna (la strada di collegamento fra via San Gottardo e via Rinaldo Simen). “Cuore” pubblico e commerciale del progetto è dunque il nuovo punto vendita di Aldi, la cui superficie, compresi gli spazi deposito e quelli per i dipendenti, raggiungerà complessivamente i 1’400 metri quadrati circa. In relazione al negozio, è prevista una decina di parcheggi esterni (fronte via San Gottardo) e una cinquantina interrati (piano -1). Altri sessanta stalli saranno posizionati nell’attuale posteggio al piano -2 – già realizzato a suo tempo per il Parco Girasole – e serviranno ai circa 40 appartamenti distribuiti nei 4 livelli (più il piano attico) del nuovo edificio. Una caratteristica significativa del progetto, sottolinea l’architetto Cacchioli, è la ripresa delle linee dell’adiacente complesso abitativo Parco Girasole. Il materiale utilizzato sarà il calcestruzzo facciavista bocciardato. Un altro elemento importante riguarda la presenza di aree verdi, sia in orizzontale, sia in verticale: «Verde sarà il tetto dell’Aldi – ricorda Cacchioli – così come verde sarà la sua facciata (un cosiddetto “green wall”). Inoltre, a sud verrà realizzato l’ampio parco originariamente previsto nell’ambito del progetto di Parco Girasole».
Oltre a tutto ciò, il progetto comprende un piccolo bar, indipendente dall’Aldi, ma chiaramente inteso anche come “appoggio” al centro commerciale. L’investimento complessivo previsto si aggira sui 22 milioni di franchi.