Locarnese

Piano di Magadino, referendum contro i semafori

Domani sarà ufficializzato il lancio della raccolta firme (ne servono 7'000) da parte di un gruppo 'trasversale'

19 dicembre 2018
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Domanda di referendum sarà. L’ultima parola sullo stanziamento “riparatore”, da parte del Gran Consiglio ticinese, dei 3,3 milioni di franchi per la serie di misure sulla Cadenazzo-Quartino comprendenti la posa di tre semafori al posto di altrettante rotonde, potrebbe spettare alla popolazione ticinese. Sempre, naturalmente, che entro il 1. febbraio i promotori della domanda di referendum riusciranno a raccogliere le 7’000 firme necessarie.

L’annuncio ufficiale dell’iniziativa sarà dato domani mattina – con tutti i dettagli – nel corso di un incontro stampa fissato a Contone. Ma già stasera è stata data certezza che il referendum si farà. Alla “Regione” lo ha confermato Marco Passalia, deputato parlamentare per Ppd e Generazione giovani che negli scorsi giorni, tra l’altro, proprio in merito al ventilato referendum, era stato vittima di pesanti minacce anonime.

Da quanto si è saputo in serata, la domanda di referendum viene lanciata “trasversalmente” da un comitato promotore che abbraccia diversi schieramenti partitici; non sarà quindi soltanto un’azione a “firma” popolare democratica. Alla base della decisione di lanciarsi non vi sarebbe tanto il “pasticcio” che aveva portato a ripetere la votazione in parlamento dopo il primo tentativo andato a vuoto a giugno per insufficienza di deputati favorevoli, quanto una questione di presunto spreco di risorse: prima si investono molti soldi per realizzare le rotonde, poi se ne spendono altri per eliminarle e “trasformarle” in semafori.

Le semaforizzazione, comunque, è per i suoi sostenitori uno strumento valido che consentirà di rendere più fluido il traffico sul Piano di Magadino nell’attesa che venga realizzato il collegamento veloce. Fra i favorevoli v’è anche la Commissione intercomunale dei trasporti del Locarnese. La tempistica fissata dal ministro Claudio Zali prevedeva la delibera degli appalti entro l’autunno del 2019 e l’inizio dei lavori nei primi mesi del 2020.