Locarnese

Cantieri con poca ‘sensibilità’

A Tegna, per i lavori stradali, seminascosta la stele dedicata a don Gottardo Zurini

18 dicembre 2018
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Una stele, quella dedicata a don Gottardo Zurini, primo presidente del Gran Consiglio ticinese nel lontano 1803 e posata sulla piazza di Tegna a lui intitolata, “bistrattata”.

Inaugurata in pompa magna il 10 ottobre del 2003 dall’allora Municipio (e costata la bellezza di 13mila franchi ai contribuenti tegnesi) versa – a detta del consigliere comunale di Terre di Pedemonte, Paolo Formentini (del Gruppo LUI, dal quale ha tra l’altro dato le dimissioni per proseguire il suo mandato come indipendente sempre all’interno del legislativo) in “uno stato di abbandono e di degrado che non fa certo onore al nostro comune”. Il motivo? La presenza, proprio sulla piazza di Tegna, di materiale e mezzi del grosso cantiere stradale accatastati e posteggiati alla bell’e meglio. In un’interpellanza inoltrata lo scorso 10 novembre al Municipio, Formentini fa presente che questa situazione indecorosa costituisce “un pessimo biglietto da visita per il comune in generale e per la frazione di Tegna in particolare dove, oltretutto, ha sede il palazzo dell’Amministrazione comunale”. Egli chiede dunque “in che modalità e tempistica il Municipio intenda intervenire per porre rimedio a questo stato di cose”.

A Gordola la cappelletta non ancora ricostruita

Il caso più eclatante era stato quella della cappelletta di Gordola che nel febbraio di quest’anno era stata abbattuta per errore sul cantiere di un progetto residenziale in zona “Schiena dell’asino - Ponte asciutto”. Le immagini della ruspa che annientavano il manufatto storico avevano fatto il giro del Ticino e causato rabbia, incredulità e un generale moto di sdegno, anche in seno all’autorità comunale. Il fattaccio aveva innescato un lungo e tribolato iter procedurale che porterà, nei prossimi mesi, alla ricostruzione della cappelletta. Lo conferma il capodicastero incaricato Roberto Balemi: «Non auguro a nessuno di passare quel che abbiamo passato noi come Municipio a Gordola. Tuttavia, in questi mesi sono emersi alcuni elementi degni di nota: la collaborazione con l’Ufficio beni culturali, l’intervento dell’architetto Brenno Borradori (dal quale abbiamo saputo che la cappella serviva un tempo a lasciare i bambini “indesiderati”) e l’aiuto di Benedetto Antonini della Stan». Poi, prosegue il municipale, «c’era stata la raccolta di firme – 500 – per l’esatta ricostruzione filologica del manufatto; una petizione cui bisognava prestare attenzione. Morale della favola, ora si procederà con una ricostruzione “intelligente” del manufatto, più o meno nello stesso posto in cui era, con del materiale povero. Aggiungerei infine che da parte dell’impresa responsabile dell’abbattimento c’è stata disponibilità al dialogo e riconoscimento dell’errore, con una doverosa presa di coscienza».

In una piazzuola di Losone colata d’asfalto al posto dei dadi

Un altro caso analogo ci viene segnalato a Losone, dove un paio di anni fa, durante il cantiere per la posa dei tubi della rete per la centrale termica a cippato, è stata messa sottosopra una piazzuola a lato della via Cesura; piazzuola che il Comune a suo tempo aveva “arredato” con un fontanella, dadi e cippi in granito. Una striscia di dadi è stata sostituita con una colata di asfalto difforme e uno dei cippi è stato divelto. Il danno è stato fatto e nessuno, finora, ha pensato di ripararlo.