Locarnese

Passerella verso le Isole: ambiente ‘sì’, trasporti ‘nì’

I pro e i contro del camminare sull'acqua nel progetto ‘Walk on Water’, all'albo dei Comuni interessati

19 settembre 2018
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Dai richiami velatamente Deep Purple, ‘Walk on Water’ (Cammina sull’acqua, o ‘WoW’) è il nome della già annunciata passerella sul Verbano, il ponte sull’acqua alla maniera di Christo (Lago d’Iseo, anno 2016, ‘The Floating Piers’). In attesa di collegare Ascona alle Isole di Brissago, mentre se ne definiscono ancora le proprietà (vedi sopra), WoW è in bella mostra all’albo dei Comuni di Brissago, Ronco s/Ascona e Ascona. Più che una mostra, è la messa in consultazione di un progetto di modifica del Piano cantonale dei sentieri escursionistici, visto che questa passeggiata sull’acqua lunga 3,2 chilometri e larga 14 metri, del costo di 25 milioni di franchi (5 anni di vita, poi il ritorno alla situazione preesistente) è vista come percorso pedonale. Questa prima fase consultiva scadrà il 10 di ottobre, termine ultimo per chi, presa visione del tutto, volesse formulare osservazioni o proposte al Consiglio di Stato.

Dal confronto con l’opera di Christo – un successo, 2 anni fa sul Sebino, vedi dati a destra della foto – di WoW saltano all’occhio le 5 piattaforme, tutte con punti di attracco, servizi igienici e zona d’ombra. Le 2 principali, in particolare, dispongono di bar e ristorante con cucina.

Criticità: navigazione, vela, pesca

Il Dipartimento del territorio si dice certo della sostenibilità dell’opera, i cui elementi (costruiti a Intra) saranno trasportati il più possibile via lago; un mini-sommergibile teleguidato andrà a posare gli ancoraggi sul fondale, con attenzione doppia – questione di impatto ambientale – per quelli a riva (per Ascona il punto di accesso rimarrà il Vecchio porto, per le Isole lo si deve creare). Pari attenzione sarà riservata anche all’ombra su parte dei fondali e alla manutenzione della struttura, per quanto i materiali inerti non dovrebbero inquinare. Una ‘benedizione’ è già arrivata (vedi sotto), ma per salvaguardare il patrimonio naturale s’imporrà, per esempio, il divieto d’accesso all’Isola di Sant’Apollinaire e l’accesso dosato a quella di San Pancrazio. Più spinosa la questione legata alla navigazione pubblica (si dovranno circumnavigare le isole passando ad est), e a quella da diporto a motore (si pensa, ad Ascona, a un ponte per il passaggio delle barche piccole), ai campi boa e agli ormeggi in zona passerella. Serviranno rimedi per la navigazione a vela (1 km in meno di fascia), altri ne occorreranno per la pesca, che inevitabilmente ne risentirà.

Per finire, il ponte è lungo e i tempi di evacuazione altrettanto. Ecco perché, facendo i debiti scongiuri, una volta entrati nella fase definitiva, un buon piano di fuga non guasterà.

 

Per il Wwf gestione dei flussi e trasporti pubblici sono gli aspetti critici

Uno degli aspetti “delicati” del progetto riguarda l’impatto ambientale del ponte galleggiante. Un punto, questo, che non sembra tuttavia – almeno in questa prima fase di consultazione – preoccupare oltremodo il Wwf. «Alcuni anni fa – ricorda Francesco Maggi, coordinatore della sezione Wwf della Svizzera italiana – sull’onda del successo ottenuto dalla passerella galleggiante di Christo sul Lago di Iseo, avevamo presentato una mozione per creare un collegamento pedestre tra Porto Ronco e le Isole di Brissago. Questo nell’intento di rilanciare la sorte delle stesse Isole, in un periodo in cui si registrava un calo costante dei turisti, un peggioramento del servizio della Navigazione Lago Maggiore e un poco edificante ping-pong tra Comuni e Cantone per la copertura dei deficit. Allora ci venne in pratica risposto che, per motivi tecnici e di costi, l’idea non poteva essere sostenuta. Senza voler far polemiche con ciò che è stato, riteniamo comunque che un progetto come quello attuale, seppur destinato a non durare nel tempo, abbia innanzitutto il merito di richiamare l’attenzione su questa realtà. Ho avuto modo di sentire i responsabili dell’Organizzazione turistica Lago Maggiore e valli per discutere alcuni aspetti ambientali. Rispetto al caso di Iseo, qui non dovremmo correre il rischio di “overbooking”, dal momento che il ponte galleggiante rimarrà fisso per diversi anni. È tuttavia la cifra di 2 milioni di visitatori all’anno a incutere un po’ di timore. Se è vero che non tutte queste persone si riverseranno sui due fazzoletti di terra, è vero altresì che occorrerà approfondire attentamente il discorso dei mezzi di trasporto pubblici e dell’organizzazione logistica. La gestione dei flussi diventerà dunque di primaria importanza». Se il Wwf saluta con piacere il progetto è anche perché, dal profilo ambientale, non avrà ripercussioni dirette sulle rive lacustri o sulla fauna ittica. «La scelta dei materiali (riciclabili), le garanzie circa l’eliminazione dei rifiuti, gli ancoraggi così come studiati arrecano sicuramente minori danni all’ambiente rispetto a quelli causati dai numerosi natanti. Abbiamo comunque richiesto di non ricorrere a colori sgargianti per evitare contrasti con il paesaggio circostante» – prosegue Maggi, prima di concludere con un auspicio: «La passerella, dopo 5 anni, verrà smantellata. Auguriamoci che l’idea di valorizzare le Isole, al contrario, perduri nel tempo».   David Leoni