Locarnese

Cardada adesso guarda in casa

Il 2017 l’anno del record storico di passaggi. La nuova ‘missione’ è incentivare la frequenza dei domiciliati

13 giugno 2018
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Migliorare un risultato «non solo positivo, ma quasi eccezionale» è possibile? A Cardada sì. Lo si è fatto nel 2017, con un record storico di passaggi (148’736) che ha superato del 25,65% il risultato dell’anno precedente (118’370), considerato appunto già un anno «quasi eccezionale». Su queste basi ha potuto rallegrarsi il presidente della Cardada impianti turistici Sa, Luciano Nessi, rivolgendosi ai soci riuniti in assemblea. «Con 148mila passaggi ci siamo avvicinati ad un’altra quota ritenuta inarrivabile: quella dei 150mila. Sarà molto difficile, se non addirittura impossibile, poter ripetere tale risultato – ha realisticamente ammesso – anche se le premesse per il 2018 sembrano favorevoli».

E come lo siano state lo conferma, alla “Regione”, il direttore della Cit Luca Jardini: «È chiaro che il 2017 resterà una pietra miliare anche e soprattutto grazie ad un meteo super-favorevole. Tuttavia, lo scorso mese di maggio abbiamo registrato 11mila passaggi con soli 8 giorni di bel tempo; solo 3mila in meno rispetto al maggio 2017, quando il sole aveva brillato per tutto il mese».  Riferendosi ancora al 2017, Nessi ha rilevato che «con questo risultato, che riteniamo incredibile, possiamo guardare al futuro con una certa fiducia, anche perché potremo realizzare i primi progetti del nostro piano di sviluppo della montagna, che certamente si rifletteranno positivamente anche sulle frequenze.

Le facilitazioni tariffarie quali l’abbonamento metà prezzo e l’abbonamento generale delle Ffs – e le semplificazioni quali l’autocertificazione per l’ottenimento della tariffa domiciliati – si stanno rivelando passi azzeccati. Facilitano così l’accesso a Cardada ad un ampio spettro di possibili frequentatori quali sono i 3 milioni di possessori dei due abbonamenti e i circa 40mila domiciliati nei Comuni azionisti». 

'Cancellerie più attive’

A questo proposito Jardini riflette sulla «necessità di ulteriormente incentivare l’utilizzo degli impianti da parte dei domiciliati, molti dei quali, presumibilmente, non sanno fino in fondo a che genere di facilitazioni sono soggetti. Parliamo di uno sconto del 35% per beneficiare di una meta bella, comoda e velocemente raggiungibile». È allo studio, aggiunge Jardini, «una sorta di “carta fedeltà”. L’obiettivo è identificare i domiciliati nei Comuni azionisti come il vero valore aggiunto».

Un valore che si può leggere nella filigrana di alcune cifre ricordate da Nessi ai soci: nel 2017 sono state messe a disposizione dei Comuni  tessere di libera circolazione e libero utilizzo per un controvalore di 23’400 franchi; sono state concesse facilitazioni tariffarie ai domiciliati (3’103 utenti) per 57’451 franchi, alle scuole elementari dei Comuni azionisti per 3’321 franchi (738 utenti a 4,50 l’uno) e a scuole comunali o cantonali ticinesi e a scuole medie dei Comuni azionisti per 7’590 franchi (1’265 utenti a 6 franchi l’uno). Come poi specificato dal direttore, anche il presidente ha voluto ribadire «l’appello ai delegati comunali di voler sensibilizzare le proprie Cancellerie ad informare i propri cittadini delle facilitazioni di cui possono beneficiare per la risalita». Un obiettivo verso il quale “spinge”, fra l’altro, il fortunato pacchetto “Up & Eat”, ovvero l’abbinamento fra risalita (fino a Cimetta) e pranzo in uno dei 5 punti di ristoro della montagna, a prezzi di favore (42 franchi per gli adulti e 21 per i ragazzi).