Locarnese

Centro sull’emigrazione

Maggia, il Municipio pensa a una struttura per favorire la ricerca storica

30 aprile 2018
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In questi mesi il Municipio di Maggia sta elaborando un importante progetto legato alla storia dell’emigrazione. Un’idea che si sta sviluppando e alla quale viene dedicato un capitolo sulla recente edizione del bollettino informativo comunale “Atupertu”, pubblicata negli scorsi giorni. “Tutto nasce – vi si legge – dalla volontà dello storico Giorgio Cheda, originario di Maggia, di donare al Comune la sua ricca biblioteca e il suo archivio legati, appunto, all’emigrazione”.


Cheda, lo ricordiamo, è autore di diversi volumi di successo legati a un fenomeno che, nella valle, ha contrassegnato un lungo periodo della storia locale e le vicissitudini di tante famiglie. Il Municipio, “accogliendo favorevolmente questa donazione, ha attivato una serie di collaborazioni con istituzioni competenti in materia (in particolare l’Archivio di Stato, il Museo di Valmaggia, la piattaforma cantonale “OltreconfiniTI” e lo storico di Maggia Flavio Zappa) per sviluppare un progetto unico nel suo genere”. L’idea, in termini generali, è quella di promuovere un “Centro di documentazione sull’emigrazione”. Lo scopo, stando alle indicazioni dell’Esecutivo, è quello di “favorire ricerche e approfondimenti con interessi e sviluppi in tutto il mondo, che saranno resi possibili anche dalle moderne tecnologie e dalla multimedialità. Il Municipio avrebbe già pensato anche agli spazi che potranno ospitare questo Centro: ha infatti individuato nell’attuale Casa di riposo di Someo (uno tra i tanti palazzi figli proprio dell’emigrazione) il luogo ideale per creare l’importante struttura. “Ricordiamo che nei prossimi anni è previsto l’innalzamento di un piano del Centro sociosanitario di Cevio per accogliere gli anziani di Someo”. A quel momento si libereranno degli spazi che potranno venir utilizzati per tale scopo. La proposta, va detto, è ancora da definire nei suoi dettagli e quindi il Municipio conclude: “Seguiranno informazioni più precise in merito all’evolversi del progetto culturale”.