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‘Temperature in sella’ tra sport, emozioni e solidarietà

La terza edizione della pedalata benefica si è conclusa con successo sabato con l'arrivo a Grono. ‘Toccante il passaggio dalle zone alluvionate’

28 luglio 2024
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«Ripetersi è sempre difficile, ma anche questa terza edizione è stata un successo». È decisamente soddisfatto Samuele Censi, ideatore del progetto ‘Temperature in sella’ che mira a sensibilizzare sulla questione dei cambiamenti climatici, sulla mobilità lenta e sostenibile, così come sulla forza di volontà e sull'importanza dell'attività fisica. Tutto ciò collegando la località considerata la più fredda della Svizzera, ovvero La Brévine nel canton Neuchâtel, a Grono ritenuta la più calda. Un successo che «dimostra come i temi toccati dall'iniziativa siano di estrema attualità», aggiunge Censi che è anche sindaco di Grono, dove i 53 ciclisti sono arrivati sabato pomeriggio dopo aver percorso quasi 500 chilometri. E già da ora vi è quindi «la volontà di organizzare nuovamente tra tre anni (2027) la quarta edizione di ‘Temperature in sella’». Ricordiamo che metà dei fondi raccolti durante questa manifestazione saranno devoluti alla Catena della solidarietà che sostiene la popolazione delle regioni di Grigioni, Ticino e Vallese colpite recentemente dal maltempo. L'altrà metà sarà invece donata, come previsto dall'idea iniziale, a Parkinson Svizzera. «È ancora prematuro quantificare la somma raccolta, anche perché sino a fine estate sarà ancora possibile donare». Maggiori informazioni su www.temperatureinsella.ch.

«Il momento più toccante per i partecipanti è sicuramente stato il passaggio dalle zone alluvionate in Mesolcina», sottolinea Censi. Infatti la quinta e ultima tappa ha portato i ciclisti da Coira a Grono, passando dal passo del San Bernardino e quindi anche attraverso la Mesolcina e in particolare da Sorte (la località più colpita dal nubifragio dello scorso 21 giugno), accompagnati per l'occasione dal sindaco di Lostallo Nicola Giudicetti. «Si sente ancora oggi l'odore di terra; sono state emozioni forti per tutti». Un altro momento particolare per i ciclisti è stato quando, al termine della quarta tappa, in provenienza da Näfels, frazione del Comune di Glarona Nord, sono stati accolti a Coira dal vescovo Joseph Maria Bonnemain. "Una piccola Svizzera in bicicletta", ha detto visto che i 53 partecipanti provengono dai cantoni Grigioni, Ticino, Vaud, Neuchâtel e Giura. «È stata un'esperienza sportiva e umana molto intensa che ha permesso di consolidare il legame tra La Brévine e Grono, promuovendo di conseguenza anche la coesione nazionale», precisa Censi. E una maggiore coesione nazionale è quello che si auspica anche per quanto riguarda la mobilità lenta: «Rispetto alla prima edizione del 2018 abbiamo notato un passo avanti nell'ambito delle piste ciclabili, in particolare nella Svizzera tedesca. Tuttavia, manca un po' di continuità, visto che la competenza non è della Confederazione, ma delle autorità locali».

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