Grigioni

La donna salvata ha lasciato le cure intense, morto il compagno

La 77enne trovata sotto le macerie sta abbastanza bene ed è stata trasferita in un reparto ordinario. La vittima è l’ex municipale Aldo Bianchi

La vittima Aldo Bianchi in una foto pubblicata sulla ‘Regione’ nel 2010
(Archivio Ti-Press)
23 giugno 2024
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La 77enne che è stata salvata sabato mattina dalle macerie a Sorte ha lasciato il reparto di cure intense dell'ospedale Civico di Lugano ed è stata trasferita in un reparto ordinario. Fisicamente sta bene, considerando le circostanze. Lo ha detto il comandante della polizia mesolcinese William Kloter durante il sopralluogo pomeridiano alle zone disastrate. L'anziana, che viveva nella casa al centro fra le tre travolte, è riuscita ad attivare l'applicazione della Rega sul suo telefono cellulare mentre si trovava sotto le macerie, riuscendo così a essere trovata in fondo alla strada cantonale e salvata.

Ex municipale attivo in ambito edile

Purtroppo meno bene è andata al compagno 83enne, l'ex municipale di Lostallo Aldo Bianchi. Molto conosciuto in paese, era stato in carica per breve tempo fra gli anni 90 e 2000 dopo una vita trascorsa a Obersaxen dove aveva creato un'impresa di costruzioni oggi diretta dal figlio. La salma è stata rinvenuta nel primo pomeriggio di oggi a 8 chilometri di distanza, nel greto del fiume Moesa, trascinato via dalla forte corrente. Si cercano ancora i due coniugi di mezza età che si erano stabiliti a Sorte in febbraio provenienti dal Bellinzonese. La moglie ha 53 anni e il marito 57. I due giovani figli durante il nubifragio si trovavano in Ticino e attendono con ansia buone notizie. La speranza di ritrovarli in vita si riduce però di ora in ora.

Dinamico e determinato, non amava la ricorsite

«Ricordo il nostro ex collega di Municipio – ci spiega il sindaco Nicola Giudicetti – come una persona dinamica e determinata. Ancora oggi molto attiva nonostante l'età avanzata. Il suo spirito imprenditoriale lo aveva applicato molto bene al nucleo di Sorte, contribuendo a ristrutturare le case presenti e portando decoro e qualità». La sua esperienza politica era stata contraddistinta anche da tensioni con i colleghi di esecutivo su alcuni dossier a lui cari (acquedotto e discarica inerti), sfociate poi nelle sue dimissioni nel 2000. Molto attento alla cosa pubblica, sul nostro giornale aveva pubblicato alcuni interventi taglienti. E due anni fa si era espresso contro la ‘ricorsite’ che frena i progetti pubblici: “Ma il costo di ritardare la costruzione, chi lo sostiene? L’autore della controversia non è tenuto a rispondere di un ricorso o di una contestazione inoltrati per motivi infondati o addirittura ignobili. E ciò non è accettabile! Nell’interesse della collettività, vorrei che un professionista spiegasse come tutto ciò sia possibile. E che proponesse come limitare rigorosamente tali atti o come addebitare i costi a coloro che li causano”.

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