Grigioni

Tre indagati per la 19enne morta dopo il rave party di Roveredo

Gli organizzatori (un ticinese di 24 anni e due italiani) devono rispondere di omissione di soccorso. Trasportata al San Giovanni ormai in fin di vita

30 agosto 2023
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Ci sono tre indagati nel caso della 19enne del Luganese morta il 27 novembre scorso dopo aver partecipato al rave party abusivo organizzato alla diga della Roggiasca, sopra Roveredo. La Procura grigionese, come riporta la Rsi, ritiene che gli organizzatori debbano rispondere di omissione di soccorso, visto che la giovane aveva dato chiari segnali di malessere durante l'evento iniziato nel pomeriggio/sera di sabato, ma è stata infine accompagnata all'ospedale San Giovanni di Bellinzona soltanto diverse ore dopo, nel pomeriggio di domenica, quando le condizioni erano ormai molto critiche e irreversibili.

Gli indagati sono un 24enne ticinese e due italiani. Secondo la Procura retica avrebbero potuto e dovuto prestare aiuto, come impone la legge se qualcuno si trova in imminente pericolo di morte. Invece – sostengono gli inquirenti – andò appunto diversamente. Patrocinato dall'avvocata Chiara Donati, il 24enne è stato interrogato la scorsa settimana in polizia, a Roveredo, e sempre secondo la Rsi si è difeso sostenendo di essersi attivato nel limite delle sue possibilità. Gli altri due imputati verranno sentiti al più presto.

Come emerso lo scorso autunno nei giorni successivi al decesso, la ragazza stava già male quando arrivò alla diga della Roggiasca. Durante la notte – aveva spiegato un suo amico al nostro giornale – le condizioni non erano migliorate. Più persone se ne accorsero, ma nessuno fece nulla per appunto assicurarle le cure che necessitava. Qualcuno si limitò ad adagiarla e accudirla accanto al falò, poi fu lasciata per ore sui sedili di un’auto, sempre senza chiamare i soccorsi o portarla in ospedale in tempo utile. Furono i due italiani e un paio di altri giovani ad accompagnarla infine al San Giovanni, per poi andarsene. Troppo rischioso, per chiunque fosse presente al rave, trasportarla prima, durante la notte, perché in caso di controllo di polizia avrebbe rischiato il ritiro della patente di guida.