Grigioni

Turismo Moesano 2030, un sito per far crescere la regione

La nuova piattaforma è online da oggi e tutti possono contribuire allo sviluppo turistico proponendo spunti e idee che poi verranno pubblicati

Un territorio ricco di bellezze da valorizzare
(Ti-Press)
24 aprile 2023
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Tutti possono contribuire allo sviluppo turistico del Moesano. Grazie alla piattaforma ‘Turismo Moesano 2030’, sito online da questa mattina, ognuno può dare il proprio input e proporre spunti e idee a favore della regione. Come ha fatto notare oggi, durante un incontro con i media, Gianpiero Raveglia, presidente della Regione Moesa e sindaco di Roveredo, si tratta di una destinazione «dal grande potenziale» che però al giorno d’oggi è ancora parzialmente inespresso. Ecco dunque che lo strumento interattivo presentato potrà aiutare a volgere lo sguardo verso nuovi orizzonti turistici. Un sito che nasce a seguito dell’analisi preliminare della situazione elaborata dal consulente Elia Frapolli, già direttore di Ticino Turismo, su mandato affidatogli l’anno scorso dall’Ente turistico regionale. Un incarico voluto da Direzione e Cda a dieci anni dalla fondazione, con l’obiettivo di allestire insieme ai portatori d’interessi un piano strategico e operativo innestando così una nuova marcia grazie anche a un discreto potenziamento dei finanziamenti da parte dei Comuni (che ancora in buona parte devono deliberare in merito alla Legge sulla tassa turistica) e al sostegno cantonale. «Abbiamo sentito la necessità di coinvolgere tutta la popolazione perché dall’esperienza possiamo dire che se i progetti vengono calati dall’alto spesso non funzionano. Con il sito ognuno può dare il suo apporto, l’obiettivo è di raccogliere più input possibili», ha evidenziato Frapolli. Gli utenti potranno anche votare le idee lasciando un like ai progetti presenti sul sito. Il portale presenta già alcune suggestioni, come un tour enogastronomico nella bassa Mesolcina per valorizzare prodotti e luoghi storici o la possibilità di aprire al pubblico in modo strutturato e organizzato il castello di Mesocco. Nella piattaforma è presente anche una mappa con una selezione di ciò che la regione ha da offrire, tuttavia ognuno può suggerire altri punti d'interesse degni di essere valorizzati; per le persone meno avvezze ai mezzi informatici è comunque sempre possibile contattare l’Ente turistico telefonicamente o con una lettera.

Quattro principali interessi

Chi è oggi il Moesano e chi vorrà essere in termini turistici nel 2030? La questione è stata discussa durante il workshop tenutosi lo scorso gennaio a cui hanno preso parte 62 portatori d'interesse (attivi in ambito turistico e non) nella regione del Moesano. Durante l’incontro sono stati identificati quattro campi d’azione che possono contribuire concretamente allo sviluppo turistico sostenibile della regione. Tra questi vi è l’attività all’aria aperta: oggi il Moesano si contraddistingue in particolar modo per la sua ricca offerta di percorsi escursionistici e, durante l'inverno, per la possibilità di praticare diversi sport invernali, in particolare modo nella località di San Bernardino. La varietà e la ricchezza del territorio fanno del Moesano la regione ideale per la pratica di attività all'aria aperta che possono però essere ulteriormente sviluppate e diversificate grazie a idee e nuovi progetti. Altro filone è l’enogastronomia (profilare il Moesano come meta culinaria genuina, attenta al chilometro zero e all’agricoltura di montagna), il territorio e la cultura (tradizione contadina, rete di fortificazioni e la sua storia) e la ricettività di nuova generazione. Va infatti tenuto presente che l’offerta di strutture ricettive di qualità e al passo con i tempi è fondamentale per lo sviluppo turistico. La bellezza e ricchezza del territorio non basta infatti a rendere una regione una destinazione turistica.

Crescita sostenibile

«In questa prima fase vogliamo raccogliere e condividere le suggestioni da chi vive nel Moesano e chi ci viene in vacanza, mentre nella fase d'implementazione delle idee coinvolgeremo anche gli istituti superiori universitari», ha spiegato Christian Vigne, direttore dell’Ente turistico. L’obiettivo è dar vita a forme di turismo sostenibili in grado di preservare e tramandare il patrimonio della regione alle future generazioni. Anche perché, come fatto notare da Elia Frapolli, certe località rischiano di rimanere vittime del proprio successo: «Un turismo di massa può distruggere la destinazione stessa e spegnersi con il passare del tempo». Attualmente le cifre indicano che i pernottamenti alberghieri registrati nel Moesano sono simili a quelli della Val Bregaglia. I partecipanti al workshop dello scorso gennaio sono del parere che i numeri a cui si può ambire in ottica di pernottamenti entro il 2030 si possano avvicinare a quelli attuali della Val Poschiavo.

Concretizzazione dei progetti

La fase conclusiva del piano strategico di sviluppo turistico sarà la più concreta e consisterà nella graduale implementazione, in collaborazione con i partner pubblici e privati della regione, di tutti i progetti emersi e ritenuti meritevoli. Alcuni di questi potranno essere realizzati nel breve termine, altri necessiteranno di maggiori approfondimenti. In questa fase centrale sarà l’Ente turistico a fungere da coordinatore del processo.

Per ulteriori dettagli, pubblicare suggestioni, idee, votare quelle già pubblicate consultando il sito: www.turismomoesano2030.ch.