Presentata nel borgo di confine la seconda fase dell’analisi strategica voluta dall’autorità per capire come orientare le scelte future
Mercoledì scorso è stata presentata la seconda fase dell’analisi voluta dal Municipio. Un documento che, come afferma Fabio Solari, municipale e capodicastero Sicurezza, promovimento economico, sport e culto, "per noi sarà una bussola per la politica di sviluppo". Elia Frapolli ha dapprima presentato i risultati del sondaggio partecipativo avviato per individuare i punti deboli e i punti forti del turismo, nel borgo. Il documento è stato elaborato coinvolgendo diversi portatori d’interesse che operano nel Comune a vari livelli – attori economici e turistici e privati cittadini – e rappresenta la seconda tappa dell’"analisi di destinazione" che il Municipio ha affidato all’ex direttore di TicinoTurismo.
Dà dunque seguito agli spunti emersi nella prima fase dello studio e durante il workshop che ha avuto luogo a Brissago, in febbraio. L’obiettivo è quello di definire una visione strategica per uno sviluppo turistico sostenibile, e individuare alcuni scenari e una serie di proposte concrete d’intervento realizzabili a breve, medio e lungo termine. "Brissago – ha premesso Frapolli – per quanto rispetto agli anni d’oro abbia perso un po’ del proprio lustro, rappresenta pur sempre un importante marchio a livello turistico. Basti pensare che le Isole che ne portano il nome sono uno dei principali ‘landmark’ turistici a livello cantonale".
Una ventina di spunti: dal ponte tibetano alla nuova porta d’ingresso
Il problema di fondo è come uscire dall’attuale stagnazione e rilanciare Brissago a livello di destinazione turistica. Molte sono le idee e le proposte emerse dal sondaggio: una ventina di potenziali spunti e progetti, tra i quali occorrerà scegliere non solo quelli prioritari, ma soprattutto quelli realizzabili. In cima alla lista dei ‘desideri’ ci sono la valorizzazione del lungolago e il potenziamento della navigazione turistica. Per quanto riguarda il lungolago il primo obiettivo è terminare la nuova pavimentazione in pietra naturale, migliorare l’illuminazione e realizzare finalmente il prolungamento della passeggiata fino al lido. Sul piano della navigazione, invece, sono ben noti i problemi, in quanto la gestione sottostà ad accordi italo-svizzeri difficilmente modificabili nel breve periodo. Non solo Brissago, ma l’intero Locarnese lamenta l’assenza di una navigazione lacustre orientata al turismo.
Durante la presentazione sono giunti molti spunti da parte di coloro che hanno partecipato all’evento. Uno dei temi più cari ai brissaghesi è quello della "porta d’entrata". Via Leoncavallo non è certo un bel biglietto da visita per chi la percorre e non dà conto della bellezza del borgo e delle sue frazioni.
In questo ambito è al vaglio la progettazione di elementi di arredo urbano e di moderazione del traffico, opere paesaggistiche e architettoniche che modifichino radicalmente l’immagine del paese inducendo chi vi transita a fermarsi, rendendosi conto che si trova in un borgo turistico che vanta uno dei lungolaghi più belli del Ticino, l’unico completamente pedonale. Nella lista dei desideri c’è anche un nuovo autosilo comunale, che permetterebbe di liberare spazi in superficie. Tutti aspetti che sono attualmente al centro di un’analisi che il Municipio ha affidato a un pianificatore.
Svecchiare le strutture ricettive e l’idea di un ponte tibetano
C’è poi il grande tema delle strutture ricettive, dell’ammodernamento e dell’ampliamento della rete alberghiera – che negli ultimi 15 anni si è più che dimezzata –, della creazione di un’area camper di nuova generazione, fino alla realizzazione di micro-aree "Nomady" destinate ai mini camper… Brissago ha conosciuto negli ultimi anni un’esplosione di residenze secondarie, che hanno incrementato il cosiddetto fenomeno dei "letti freddi". "Un turismo che – ha detto Frapolli – brucia territorio e porta poco indotto". Molte altre cose si possono fare per rilanciare il turismo a Brissago, come valorizzare la montagna – con il Rifugio Al Legn, il Bosco Sacro di Mergugno, e le escursioni sul Gridone – che significa anche scoprire le bellezze delle frazioni collinari.
Tra le idee, in questo ambito, una sorta di ponte tibetano che colleghi le Coste del comune a mezza quota, o un servizio navetta che porti alle stazioni di partenza dei sentieri (Mergugno e Cortaccio), dove sono pochi i posteggi disponibili.
A proposito di trasporto collettivo, è emersa dal sondaggio una chiara insoddisfazione per i collegamenti Locarno-Brissago, che dovrebbero essere più frequenti – almeno un bus ogni mezz’ora in determinati periodi orari e stagionali – e garantiti con veicoli più "leggeri". C’è chi ha proposto, in alternativa, la creazione di navette private tra la stazione di Locarno e Brissago. Ma il problema è, come sempre, il finanziamento.
Si è parlato di mobilità lenta, quindi pedonale e ciclabile. Altro punto dolente è rendere sicura la strada tra Brissago e Ascona: impossibile immaginare passerelle ciclabili lungo la costa. Più possibile è promuovere e migliorare i collegamenti lungo le strade collinari, che con le e-bike sono facilmente percorribili. Mentre, oltre a progetti già realizzati – come la Caccia al Tesoro e l’Itinerario storico paesaggistico –, una delle strade maestre da seguire è quella degli eventi "pop up", della durata di uno o più giorni, che nel corso dell’estate hanno attirato moltissimi turisti e residenti. A questo lavorano costantemente le società locali e la Commissione cultura e turismo coordinata dalla municipale Veronica Marcacci Rossi.
L’incontro di mercoledì ha dimostrato, come ha anche confermato Frapolli al termine della riunione, "un grande fermento d’idee, e un grande attaccamento dei brissaghesi al loro paese". La prossima tappa sarà quella di creare a breve termine dei gruppi di riflessione che affrontino nel dettaglio le diverse proposte emerse per cercare di concretizzarle.