Il 25 settembre la popolazione dovrà esprimersi sulla revisione parziale della pianificazione locale. Il sindaco Christian De Tann: ‘È un valore aggiunto’
L’alpe Pian Doss rappresenta «un valore aggiunto per l’agricoltura locale, ma anche a livello turistico e per la popolazione». Christian De Tann, sindaco di Mesocco, raccomanda quindi ai cittadini di accogliere in votazione popolare, il prossimo 25 settembre, la revisione parziale della pianificazione locale. Revisione che è necessaria, visto che attualmente l’uso della stalla quale ristorante e bar non è conforme alle leggi vigenti. Una situazione che per il momento viene però tollerata dalle autorità locali: «Riconosciamo che si tratta di un servizio valido che genera ricadute positive. L’obiettivo è quindi di mantenere l’offerta di ristorazione anche in futuro, ma per farlo bisogna avere le necessarie basi pianificatorie».
L’alpe Pian Doss si trova a sud-est di San Bernardino e d’estate è raggiungibile a piedi e in bicicletta grazie a una strada agricola asfaltata, per la quale vige un divieto di transito per motoveicoli non autorizzati. L’alpe è frequentato anche d’inverno, visto che si trova ai margini della pista da sci di fondo e di un sentiero invernale. La struttura è molto apprezzata, dato che da molti anni vende prodotti alpestri e offre un servizio di ristorazione. Servizio che dal 2015 viene offerto nella stalla principale. "La trasformazione della stalla a scopo agrituristico è però avvenuta senza i necessari permessi", si legge nella relazione di pianificazione e partecipazione sulla revisione parziale – commissionata dal Comune di Mesocco – redatta da Stauffer & Studach Raumentwicklung di Coira. Come detto, le autorità locali tollerano questa situazione, ma evidentemente è necessario trovare una soluzione, individuata nel progetto di revisione parziale della pianificazione locale. Se la popolazione di Mesocco accoglierà questa revisione, si creeranno le basi per l’implemento di un’attività accessoria di agriturismo. «Solo così si potrà garantire continuità all’offerta agrituristica proposta dall’alpeggio», precisa De Tann.
Nella relazione di pianificazione si sottolinea pure che negli ultimi 15 anni il gestore (ovvero il Consorzio alpe Pian Doss) "ha investito quasi un milione di franchi nelle infrastrutture agricole". Investimenti che risulterebbero insostenibili se le entrate fossero generate solamente dal fitto agricolo, ma che potrebbero essere garantiti anche in futuro grazie ai proventi dell’attività agrituristica. "L’attività agricola dell’alpe necessita essa stessa di un canale attrattivo per la vendita diretta dei suoi prodotti come lo può essere la ristorazione in loco, senza la quale il futuro dell’alpe è in forte pericolo". Insomma la revisione pianificatoria renderebbe la struttura "finanziariamente sostenibile", assicurando così un futuro all’attività agricolo-alpestre. Senza poi dimenticare i benefici a livello turistico e per la popolazione locale.
Ma in caso di ‘sì’ il prossimo 25 settembre, quali interventi saranno effettuati all’alpe Pian Doss? Il progetto di agriturismo elaborato dallo studio Flury&Giuliani prevede in particolare la demolizione del bar-cucina all’interno della stalla principale. Cucina che sarà spostata in una nuova costruzione annessa alla stalla sul lato est, dove troveranno spazio anche servizi igienici, un deposito e un locale tecnico. All’interno della stalla – che dopo la realizzazione nel 2019 del piazzale di mungitura viene usata solo saltuariamente come rifugio di emergenza per il bestiame, ad esempio in caso di condizioni meteo avverse – resteranno panchine e tavoli legati alla ristorazione. Tuttavia, dovrà essere garantita la possibilità di spostarli in tempi brevi in caso di necessità. Non è quindi prevista la posa di installazioni fisse. E questo nemmeno nello spazio esterno previsto sul lato sud dedicato anch’esso alla ristorazione. Il corpo annesso sul lato ovest continuerà invece a essere utilizzato come deposito e infermeria per animali.
Se da un lato il caseificio, la legnaia e il porcile potranno essere utilizzati solo a scopo agricolo, la baita dei pastori e la stalla secondaria (oltre a quella principale) potranno essere usate anche a scopo agrituristico. La prima, però, solamente al di fuori della stagione dell’alpeggio (di regola da ottobre ad aprile): in questo periodo il personale dell’azienda agrituristica potrà infatti alloggiare nelle camere della baita. Per la seconda vi sarà invece la possibilità di ‘convertirla’ a locale didattico – arricchendo così l’offerta informativa e di sensibilizzazione per i visitatori sulle peculiarità faunistiche, floristiche e paesaggistiche dell’area dell’alpe Pian Doss – o dormitorio.
Insomma, l’intenzione è quella di «consolidare l’offerta, garantendo alla struttura una solidità finanziaria», afferma De Tann. Per quanto riguarda la tempistica, l’intenzione è quella di mettere in regola l’offerta agrituristica dell’alpe «nel 2023». Questo presuppone ovviamente che la popolazione di Mesocco accolga la revisione pianificatoria e che in seguito non vi siano intoppi nell’iter per la costruzione dello stabile nel quale sarà inserita la nuova cucina.