Depositata la domanda di costruzione per la realizzazione di una moderna e spaziosa sede accanto allo svincolo autostradale di Roveredo
Dopo vent’anni di attesa i pompieri della Bassa Mesolcina (Cpbm) vedono finalmente avvicinarsi la realizzazione di una spaziosa e moderna caserma. È stata infatti depositata in questi giorni la domanda di costruzione per l’edificazione della nuova sede, che rimarrà sul territorio di Roveredo e andrà a rimpiazzare quella attuale ubicata in centro paese vicino al supermercato Coop. Il terreno su cui sorgerà la struttura si trova accanto allo svincolo autostradale, in zona Vera, su un terreno messo a disposizione al Corpo pompieri per 60 anni dal Comune di Roveredo dopo averlo acquistato dall’Ufficio federale delle strade (Ustra).
Giovanni Cadlini, comandante del Corpo operativo sul territorio dei Comuni di Grono, Roveredo, San Vittore e Cama, è molto soddisfatto per quello che rappresenta un passo decisivo verso la tanto agognata nuova casa. Da un ventennio il Corpo conosce notevoli difficoltà logistiche a causa della esiguità dell’attuale sede rivelatasi troppo piccola (veicoli e materiale sono depositati in più luoghi), anche a causa della creazione del Corpo unificato della Bassa Mesolcina e dell’assunzione di ulteriori compiti. «La necessità di avere una sede più grande e moderna era già presente nel 2000 quando era nato il Cpbm dalla fusione dei vari Corpi comunali – premette Cadlini –. Tanto è vero che da allora sono stati promossi alcuni progetti che non sono tuttavia mai stati concretizzati». Erano infatti cadute l’idea di costruire un’ala aggiuntiva al Centro servizi regionale e la proposta di insediare anche i pompieri nel magazzino sede del Servizio ambulanza.
Ciò che ha fatto cambiare marcia all’iter è stata l’esplicita richiesta al Cantone Grigioni, formulata nel 2018 dall’Ufficio federale delle strade (Ustra), di disporre di un centro operativo che rispettasse gli standard di legge. Senza un caserma al passo con i tempi, Ustra metteva in dubbio il mandato del Cpbm lungo l’autostrada A13, da San Vittore fino all’uscita del castello di Mesocco. «Le condizioni poste da Ustra, anche alla luce dell’inaugurazione del 2016 della galleria autostradale San Fedele, hanno accelerato il processo e si è finalmente giunti a una soluzione. È stato avviato il concorso di progettazione (vinto dallo studio Architetti Cattaneo e Associati Sa, ndr), seguito dalla progettazione definitiva e dalla concessione del credito da parte dell’assemblea della Corporazione del Cpbm composta da rappresentanti dei quattro Comuni». L’obiettivo è quello di iniziare i lavori durante la prossima primavera e inaugurare la caserme nell’estate del 2023.
L’investimento per la realizzazione ammonta a 3,5 milioni di franchi, messi a disposizione della Corporazione con una chiave di ripartizione basata su numero di abitanti, superficie e valore assicurato degli immobili. Il Cantone dei Grigioni, per tramite dell’Assicurazione dei fabbricati (Gvg), contribuisce con un credito a fondo perso di 800mila franchi. Il nuovo stabile sarà lungo circa 40 metri per 20, per due piani di altezza, su un terreno di circa 4’000 metri quadrati. Al suo interno saranno realizzati l’autorimessa dei mezzi, la centrale operativa e altri locali di cui i pompieri sono attualmente sprovvisti come uffici, spogliatoi, sala riunioni, lavanderia e cucina. Oltre ai chiari benefici logistici e organizzativi, il comandante sottolinea la posizione decisamente più strategica della nuova sede. «La vicinanza con lo svincolo di Roveredo è indubbiamente un grande vantaggio, non solo per un’operatività più tempestiva in autostrada senza più dover partire dal centro del paese, ma anche in caso di intervento nei paesi confinanti. Per esempio, grazie al semisvincolo inaugurato a Grono nel 2019, possiamo aggirare la strettoia di Grono passando dall’autostrada, per poi uscire e tornare sulla strada cantonale e diminuire notevolmente la durata del tragitto ad esempio verso la Valle Calanca».
La nuova caserma, riprende il comandante Cadlini, risponderà anche allo sviluppo edilizio della regione. «Pensiamo ad esempio alla zona industriale di San Vittore in continua espansione, alle costruzioni di palazzine a Grono e all’annunciata ricucitura di Roveredo. Di fronte a questa evoluzione, anche i pompieri sono chiamati ad adeguarsi al fine di garantire la sicurezza su tutto il territorio di nostra competenza».
L’ingegnere Pierre Negrini, coordinatore del progetto per conto della Corporazione, spiega il concetto della nuova struttura. «Si tratta di una caserma che guarda al futuro: oltre ad avere il posto necessario per ospitare un maggiore numero di pompieri e veicoli, sono previsti ampi spazi dedicati alla formazione dei militi (in questo sarà per esempio realizzata una torre di esercitazione alta 20 metri, ndr). L’idea è dunque quella di puntare sull’addestramento, diventando un modello di riferimento all’avanguardia». Un obiettivo che si collega con i compiti extraterritoriali del Corpo, come ad esempio la formazione per la difesa Abc (atomica, biologica e chimica).
Attualmente il Cpbm conta su un organico di circa 40 militi. Il nuovo centro potrà ospitarne fino a 60. «Un po’ come tutti gli altri Corpi, siamo sempre alla ricerca di nuovi militi – afferma Cadlini –. Trovare persone che si mettono a disposizione è una sfida sempre più difficile, anche se negli ultimi anni qualche giovane si è fatto avanti. L’obiettivo di ampliare l’organico è fattibile ma bisognerà darsi da fare con campagne di promozione mirate».