Grigioni

Due alpinisti bergamaschi morti sul Pizzo Badile

I corpi son stati ritrovati in un crepaccio ai piedi del Cengalo. L’allarme dopo il mancato rientro.

(Foto: polizia cantonale Grigioni)
15 settembre 2021
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Due alpinisti - uno di 25 anni, residente a Bergamo, e l’altro di 48 anni, di Treviglio (Bergamo) - hanno perso la vita durante un’ascensione fra la Svizzera e la provincia di Sondrio. I corpi sono stati ritrovati in un crepaccio ai piedi del Cengalo.

Erano partiti sabato dal rifugio Sasc Furä, in Val Bondasca (GR), per raggiungere la parete Nord-Est del Pizzo Badile, in direzione della via Cassin, con l’intenzione di arrivare al rifugio Gianetti, nel territorio comunale di Val Masino (Sondrio), dove però non sono mai arrivati.

Dopo la segnalazione del mancato rientro sono partite le ricerche, sia sul versante italiano, sia su quello elvetico. Sono stati impegnati i tecnici del del Soccorso alpino, della Guardia di finanza e l’elisoccorso italiani, in collaborazione con la polizia cantonale dei Grigioni e la REGA. Nel corso della mattinata di lunedì erano stati avvistati ai piedi del Piz Badile alcuni oggetti appartenenti ai dispersi.

La Polizia retica comunica oggi che i due alpinisti sono precipitati in un crepaccio del Ghiacciaio del Cengalo mentre stavano affrontando la scalata della parete nord del Pizzo Badile. Le due salme sono state recuperate nella giornata di ieri, dopo le operazioni di recupero durate parecchie ore.

Il Ministero pubblico e la Polizia cantonale dei Grigioni hanno avviato un’inchiesta per appurare le cause della disgrazia.