Grigioni

Misure Covid, nel Moesano si firma per unificarsi al Ticino

Da qualche giorno è possibile sottoscrivere iniziativa popolare e petizione per rendere le disposizioni ticinesi una realtà legale anche in Mesolcina e Calanca

24 agosto 2020
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Nel Moesano è iniziata la raccolta firme per chiedere una convenzione tra Grigioni e Ticino. La volontà è quella che le misure adottate dal governo ticinese per contrastare la diffusione del coronavirus possano diventare una realtà legale anche in Mesolcina e Calanca. A questo proposito, da qualche giorno è possibile sottoscrivere sia l'iniziativa popolare regionale che la petizione: entrambe mirano al medesimo obiettivo ma hanno un iter ed un valore legislativo differente. Essendo regionale l'iniziativa, dopo la raccolta di 500 firme da parte di cittadine e cittadini del Moesano con diritto di voto, verrà sottoposta alla Regione Moesa. Se non verrà accettata, si passerà alla votazione popolare. Le petizione, invece, che può essere sottoscritta da tutte le persone residenti nel Moesano a partire dall’età di 16 anni, verrà consegnata direttamente al Consiglio di Stato retico ed esprime la volontà di una convenzione tra Grigioni e Ticino. 

La deputata in Gran Consiglio nonché sindaca di San Vittore, Nicoletta Noi-Togni (tra le figure politiche del Moesano che si sono attivate maggiormente per sostenere la causa), motiva il valore dell'obiettivo di inserire la situazione pandemica nel Moesano sotto l'egida del governo ticinese. “Partendo dalla contingenza reale della vicinanza diretta della nostra regione al Ticino e dal fatto che le persone ammalate del Moesano vengono curate negli ospedali ticinesi, la logica ci dice che anche le misure di prevenzione in caso di pandemia o di epidemia non possano essere diverse tra Ticino e Moesano”, scrive Noi-Togni nel comunicato indirizzato ai media. “Come si giustifica per esempio in questo momento il fatto che nei ristoranti del Ticino il personale debba indossare la mascherina mentre nel Moesano no? Quale distanza c’è tra Lumino e San Vittore? Queste differenze - continua Noi-Togni - in una situazione di pandemia o di epidemia – in una stessa nazione tra l’altro - non ha nessun senso ed espone la popolazione a gravi pericoli oltre che a insicurezza”. Ora, di fronte a una fase in cui i contagi sono in crescita, per Noi-Togni sarebbe pericoloso e paradossale non attingere all'esperienza e alla conoscenza di un Cantone come il Ticino, “esemplare per il suo operato” nell'affrontare la pandemia. I formulari per la raccolta firme possono essere scaricati dal sito del giornale online ilMoesano oppure richiesti a Nicoletta Noi-Togni (079 207 58 48).