Il sindacato attacca le proposte di Plr e Centro volte a contenere la spesa: ‘Non è così che si valorizza il servizio pubblico’
"Come faranno, con meno personale, i dipendenti comunali già oggi oberati di lavoro, a garantire l’efficienza e l’efficacia nella distribuzione e nell’erogazione dei servizi pubblici?". E "come si darà una risposta tempestiva alle richieste e alle necessità dei cittadini?". È quanto si chiede il Sindacato svizzero del personale dei servizi pubblici e sociosanitari (Vpod), riferendosi alle proposte di Plr e Centro di limitare al 50% le nuove assunzioni di personale in seno all'amministrazione comunale di Bellinzona. Proposte contenute in due emendamenti (uno per ciascun gruppo in Consiglio comunale) al Preventivo 2025 della Città – che stima, lo ricordiamo, un disavanzo d'esercizio di quasi 14 milioni di franchi – volte a contenere la spesa. "C’era un tempo in cui i dipendenti comunali erano considerati un vero valore aggiunto per la Città e il servizio pubblico di qualità era una risorsa da difendere, non un bersaglio da attaccare", si legge in un comunicato diffuso dal Vpod intitolato ‘Vergogna!’. Attualmente, invece, vari partiti "sembrano aver smarrito la strada. Nel tentativo di profilarsi e di non perdere consensi a destra, si affidano a soluzioni poco creative per affrontare i problemi finanziari del Comune".
Forze politiche che, stando al sindacato, "continuano a seguire politiche miopi, fatte di sgravi fiscali e tagli", come "è già accaduto a livello cantonale". Partiti che quando arriva il momento di ‘risanare’ vanno a colpire i lavoratori. "Propongono riduzioni negli organici dei dipendenti comunali e delle loro aziende (Amb, Teatro Sociale, Villa dei Cedri…), trattando il personale come un semplice costo da abbattere, anziché una risorsa su cui investire". Ma "non è così che si valorizza il servizio pubblico. Non è così che si rende il Comune un motore per la crescita economica e per la coesione sociale", conclude il Vpod.