Per Bruschi, presidente della Società di Giubiasco, il transito dà maggiore visibilità ai negozi. Non convince la proposta alternativa di Röhrenbach.
Dove ci sono auto, ci sono persone e quindi potenziali clienti. È in sostanza questo l’assunto dei commercianti giubiaschesi che non vedevano di buon occhio la limitazione di accesso lungo via Borghetto (dove attualmente vige una zona d’incontro con limite di velocità a 20 km/h) prevista quale misura viaria accompagnatoria all’apertura completa del semisvincolo di Bellinzona. Misure – nel frattempo sospese – di competenza comunale e cantonale volute per contenere ulteriormente il traffico parassitario in talune zone laterali e migliorare allo stesso tempo la qualità di vita lungo l’asse urbano principale. «Il Borghetto è una zona che negli ultimi tempi ha riacquistato vitalità, dal punto di vista commerciale ha ripreso slancio e ora di spazi sfitti ce ne sono ben pochi. Ci è sembrato strano introdurre dei divieti d’accesso su quella via proprio ora», evidenzia Igor Bruschi, presidente della Società dei Commercianti di Giubiasco. Negli scorsi mesi però, dopo un confronto fra il municipale Mattia Lepori, capodicastero Territorio e mobilità, e le locali società dei commercianti e di quartiere, il Municipio di Bellinzona ha deciso di sospendere per alcune settimane o mesi – in ogni caso fino a quando non si conosceranno gli effetti dell’entrata in servizio completa del semisvincolo prevista la seconda settimana di gennaio – due misure viarie volute per ridurre ulteriormente il traffico parassitario nei viali 1814 e Olgiati e nella stradina del Borghetto. In pratica due sensi unici e rispettivamente una nuova strada a fondo cieco (via della Posta). La necessità o meno di implementare le due nuove misure accompagnatorie dipenderà dalle analisi dei reali effetti generati dall’entrata in esercizio completa del semisvincolo. «Dal nostro punto di vista è evidente che eliminare il transito da quella strada non avrebbe un impatto positivo per le attività, il viavai è utile per avere visibilità. Inoltre i commercianti del Borghetto sono dell’avviso che il passaggio di auto non dia fastidio anche perché non è continuo ma concentrato in alcuni orari», aggiunge Bruschi. Insomma, i commercianti invocano prudenza e ponderazione prima di installare nuovi sensi unici e strade a fondo cieco.
Il congelamento delle misure accompagnatorie aveva però suscitato reazioni tra l’Unità di sinistra che aveva inoltrato un’interpellanza al Municipio – al momento pendente – presentata dai consiglieri comunali Sara Nisi, Lisa Boscolo e Kevin Simao Ograbek. Volendo sapere i motivi della decisione hanno chiesto all’esecutivo: “Quante opposizioni o ricorsi sono giunti al momento della pubblicazione della nuova segnaletica a Giubiasco? Sembra che l’associazione di quartiere di Camorino al momento della consultazione sul Pab5 si sia espressa in favore delle misure di accompagnamento, per quale motivo a prevalere sono invece le opinioni estemporanee dei commercianti? Cosa intende fare il Municipio per monitorare la situazione? Se il monitoraggio è previsto; quando e su quali assi stradali?”. Prese di posizione critiche erano state espresse anche dall’Associazione traffico e ambiente (Ata). Misure accompagnatorie “sorprendentemente sospese con argomenti incomprensibili, proprio quando dovevano essere materializzate. Il tutto facendo strame dei progetti concordati tra Città, Cantone, Commissione regionale dei trasporti e di quanto previsto anche dal Programma d’agglomerato del Bellinzonese di quinta generazione pubblicato solo poche settimane fa”, aveva commentato Bruno Storni, presidente dell’Ata. Sorpresa e delusione sono i sentimenti espressi anche da Pro Velo Ticino, che in un comunicato aveva contestato il dietrofront dell’Esecutivo cittadino, in particolare riguardo al divieto di accesso, con le dovute eccezioni, al Borghetto da via della Posta nel quartiere di Giubiasco.
La Piazza Grande di Giubiasco è cresciuta negli anni e grazie a esercizi pubblici ben frequentati e al parco giochi è divenuta oggi il cuore pulsante del Bellinzonese. C’è chi sostiene però che la strada cantonale tagli la piazza in due. A tal proposito nell’edizione della ‘Regione’ del 22 ottobre avevamo pubblicato una proposta alternativa della consigliera comunale Lorenza Röhrenbach (Forum Alternativo e Verdi). Una soluzione affinché il transito attraverso Piazza Grande sia ridotto allo stretto necessario a tutto vantaggio della vivibilità. Riassumendo all’osso, la sua proposta è di deviare il traffico dal centro abitato su viale 1814 e via Al Ticino come arterie principali. Riguardo a ciò Bruschi, premettendo di non averne ancora discusso all’interno della Società dei Commercianti ma ritenendo che sarà un tema da approfondire, dichiara che: «Anche in questo caso ritengo che a livello commerciale il flusso di auto è positivo. Pensando anche agli eventi che organizziamo in piazza, penso che ci sia chi decide di fermarsi proprio perché vede che c’è animazione passando in macchina». Una piazza che pure Bruschi è concorde nel ritenere sempre più viva, anche grazie agli eventi che vengono organizzati dalla sua Società come il villaggio degli europei e i mondiali di calcio e Strada in festa. Per il presidente dei commercianti è interessante notare che anche i turisti frequentano la zona: «Se i bar attirano clientela locale a frequentare la piazza, bisogna anche dire che gli hotel portano persone provenienti dall’estero a frequentare i suoi esercizi pubblici e commerci», conclude.