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Semisvincolo, ‘un errore sospendere le misure giubiaschesi’

Bruno Storni (Ata) critica la decisione municipale. Il capodicastero Mattia Lepori ribadisce la necessità di ‘valutare con cognizione di causa’

Dal prossimo gennaio l’apertura anche dell’uscita verso la città
(Ti-Press)
25 ottobre 2024
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«Giovani politici, vecchie politiche! Un ritorno al passato incomprensibile alla luce di quanto successo in altre regioni del cantone». Non piace a Bruno Storni, presidente dell’Associazione traffico e ambiente della Svizzera italiana (Ata), quanto deciso dal Municipio di Bellinzona in materia di viabilità a Giubiasco e di cui abbiamo riferito nell’edizione del 22 ottobre. Vale a dire la sospensione per alcune settimane o mesi – in ogni caso fino a quando non si conosceranno gli effetti dell’entrata in servizio completa del semisvincolo prevista il prossimo gennaio – di due misure accompagnatorie volute per ridurre ulteriormente il traffico parassitario nei viali 1814 e Olgiati e nella stradina del Borghetto. In pratica due sensi unici e rispettivamente una nuova strada a fondo cieco (via della Posta).

‘Argomenti incomprensibili’

La decisione è stata presa, ricordiamo, dopo un confronto fra il municipale Mattia Lepori, da aprile nuovo capodicastero Territorio e mobilità, e le locali società dei commercianti e di quartiere che invocano prudenza e ponderazione prima di installare nuovi sensi unici e strade a fondo cieco. Misure accompagnatorie «sorprendentemente sospese con argomenti incomprensibili – obietta dal canto suo Storni –, proprio quando dovevano essere materializzate. Il tutto facendo strame dei progetti concordati tra Città, Cantone, Commissione regionale dei trasporti e di quanto previsto anche dal Programma d’agglomerato del Bellinzonese di quinta Generazione pubblicato solo poche settimane fa».

‘I casi di Lugano e Locarno insegnano’

Nel dettaglio il presidente Ata ricorda che «onde evitare che le automobili continuino a percorrere gli attuali assi di penetrazione, ma con meno intoppi e quindi più velocità, più rumore e magari anche più incidenti, il Cantone e la Città hanno predisposto alcune misure che dovrebbero entrare in vigore contemporaneamente all'apertura del semisvincolo per incanalare il traffico in entrata a Bellinzona. Perciò sorprende la loro sospensione». A preoccupare Storni sono alcune situazioni verificatesi altrove in Ticino, e meglio «l'esperienza maturata a Lugano con la costruzione della galleria Vedeggio-Cassarate e a Locarno con la galleria Mappo-Morettina. Dove le misure di accompagnamento pattuite non sono state attuate, le nuove infrastrutture stradali hanno generato un decongestionamento solo a breve termine. Specialmente in assenza di incisive misure fiancheggiatrici, le nuove strade attirano subito un numero maggiore di auto e nel contempo rimane traffico sulle strade che avrebbero dovuto essere sgravate generando nuovi ingorghi dopo poco tempo. Così facendo i problemi di traffico non vengono risolti, ma aggravati».

‘Berna rischia di ridurre il contributo’

Allargando poi il discorso al Pab5, Storni ricorda che uno dei suoi obiettivi è il contenimento dell'uso dell'automobile nel Bellinzonese: «Già esaminando il Pab3 la Confederazione aveva indicato che l'incapacità di gestire il traffico individuale motorizzato era uno dei punti deboli del piano. Ora, sospendere le poche misure concordate con la Commissione regionale dei trasporti e il Cantone (riprese nel Pab5 in consultazione), non potrà che portare la Confederazione a confermare questa analisi e di conseguenza a diminuire la propria percentuale di finanziamento del Pab5».

‘Osservazioni preziose e da considerare’

Critiche condivisibili? «Il Municipio – premette in replica Mattia Lepori – reputa fondamentale il contatto diretto e di fiducia reciproca con i propri concittadini, motivo per cui le misure fiancheggiatrici a Giubiasco sono state presentate preliminarmente all’Associazione di quartiere e quella dei commercianti, gli organi preposti a interfacciarsi con l’Esecutivo. Le osservazioni che arrivano dai cittadini, in primis coloro che vivono e fanno vivere un quartiere, sono preziose per il Municipio e non vanno banalizzate ma anzi cerchiamo nel limite del possibile di farle nostre». Nel caso specifico di Giubiasco, il Municipio «ha accolto per l’appunto favorevolmente parte degli spunti delle associazioni. Si è ritenuto ragionevole attendere l’entrata in funzione completa del semisvincolo, al fine di valutare con cognizione di causa le conseguenze del nuovo assetto viario, in modo da poter decidere con più consapevolezza nel corso del prossimo anno quali misure e con che priorità eseguire. Ricordo, infatti, che i quartieri sud di Bellinzona vedranno diminuire il traffico grazie all’apertura del semisvincolo, ciò soprattutto nelle zone residenziali siccome l'asse principale (strada cantonale) sarà meno congestionato».

‘Un agire privo di senso’

Ma Storni non ci sta e insiste: «Non essendoci state opposizioni, le due misure viarie sono legalmente approvate e vanno implementate. Parlare ora di sospensione per accordi con i commercianti è legalmente un non senso. O ci si oppone contestando la legalità di una o più misure, oppure non si hanno argomenti e si rinuncia a ricorrere. Pensare a posteriori di effettuare verifiche sull'attuabilità delle misure considerando i flussi di traffico delle prime settimane non mi sembra legale e vuol dire aprire una nuovo canale di traffico veloce senza chiudere quello esistente che era la ragione per la quale è stata pubblicata la segnaletica. Per Bellinzona che ‘grazie’ al semisvincolo rischia grosso avendo i centri commerciali di Sant'Antonino a pochi minuti dal centro città, se non si agisce con coerenza si rischia di avere sia traffico sulla cantonale che dal semisvincolo. Per la serie: nuove strade nuovo traffico».