laR+ Ente regionale per lo sviluppo

Investiti svariati milioni per centinaia di progetti

Filippo Gianoni non sarà ripresentato come presidente. L’auspicio per il futuro? ‘Uno sviluppo coordinato e complementare che comprenda tutta la regione’

Il nuovo ‘Poli’ di Olivone, ‘un fiore all’occhiello’
(Ti-Press)
5 novembre 2024
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Un lavoro spesso svolto un po’ nell’ombra e a volte anche criticato per mancanza di concretezza. Tuttavia, sono centinaia i progetti promossi e finanziati (investendo svariati milioni di franchi) dall’Ente regionale per lo sviluppo Bellinzonese e Valli (Ers-Bv) da quando è stato istituito nel 2010. Progetti importanti come, per restare alla stretta attualità, il nuovo Centro Poli di Olivone recentemente inaugurato, ma anche più piccoli come può essere l’aiuto elargito a una piccola bottega di paese (pensiamo a quella di Dalpe) o a un ristorante che funge anche da punto d’incontro per attività culturali come il Larice di Leontica. Considerando solamente le iniziative locali promosse con il Fondo di promozione regionale (Fpr) nel quadriennio 2020-2023, sono stati stanziati oltre 2,5 milioni di franchi a favore di 92 progetti. Un sostegno finanziario che ha dato il via a investimenti per quasi 21 milioni di franchi (il cosiddetto ‘effetto leva’). I beneficiari degli aiuti sono stati in particolare la Valle di Blenio e la Leventina (circa il 70%), seguiti dal Bellinzonese (e Valli) e dalla Riviera. A essere stati sostenuti sono principalmente progetti legati al turismo (37%), seguiti dal sostegno a piccole e medie imprese (24%), a iniziative nell’ambito della cultura (20%), alla messa in rete e all’agricoltura. Progetti che hanno insomma «generato importanti ricadute economiche sul territorio, comprese la creazione o la salvaguardia di circa 40 posti di lavoro», sottolinea a ‘laRegione’ Filippo Gianoni, presidente dell’Ers-Bv sin dalla sua nascita, che dopo 14 anni non sarà ripresentato in occasione della prossima assemblea a novembre. L’auspicio per il futuro è che «tutta la regione di competenza dell’Ente si sviluppi ancora di più in modo coordinato, coeso e complementare», offrendo così ai visitatori (ma anche alla popolazione locale) «offerte differenziate che possano ulteriormente valorizzare il territorio».

Filippo Gianoni, a volte vi è la percezione che si faccia fatica a far capire alla popolazione il lavoro che l’Ers-Bv porta avanti. Come mai?

Nel 2010 con l’istituzione dell’Ers-Bv vi è stato un cambio di paradigma rispetto al passato. Da allora, con la Nuova politica economica regionale, i progetti vengono analizzati approfonditamente sin dall’inizio, in particolare con studi di fattibilità. Studi che tuttavia vengono poco pubblicizzati, anche perché possono riguardare progetti che poi non si concretizzano. Queste analisi iniziali, finanziate fino a quasi il 90%, hanno lo scopo di stabilire se un progetto, dopo il sostegno iniziale, possa poi ‘camminare’ da solo. Questo è molto importante per far sì che le risorse, limitate, non vadano sprecate. Oltre alle risorse, per concretizzare un progetto sono necessari anche parecchi ragionamenti e soprattutto tempo. E tutto ciò spesso impedisce di vedere a corto termine come investiamo i fondi.

Quali sono quindi i progetti che si sono concretizzati dei quali va particolarmente fiero?

Il primo che mi viene in mente è il rilancio di Campra come destinazione internazionale per lo sci di fondo. Anche se negli ultimi anni vi sono state difficoltà riguardo alla sua gestione (per risolverle l’Ente ha investito moltissime forze, sia finanziarie, sia umane), ora tutti i segnali indicano che ci sono tutte le premesse per riprendere nuovo slancio e vigore. Non si può poi non citare il nuovo ‘Poli’ di Olivone, fiore all’occhiello di tutta la regione. Oppure, spostandoci in Leventina, la Casa della sostenibilità che ha permesso di portare l’Università della Svizzera italiana ad Airolo. Importante è anche il servizio offerto dalla Südostbahn (Sob) che oltre a garantire il collegamento in treno tra il Ticino e la Svizzera tedesca sulla vecchia linea del San Gottardo, permette anche di combinare il viaggio con le numerose proposte presenti sul territorio. Va sottolineato che pure Bellinzona ha beneficiato di questo nuovo vettore.

Non da ultimo cito anche lo Swiss Drone Competence Center di Lodrino all’origine del quale vi è lo studio preliminare, finanziato dalla politica regionale, sul Polo tecnologico dell’Aviazione in Riviera (progetto PaviR) e l’osservatorio astronomico di Gorda, non ancora realizzato ma che è partito sotto la mia presidenza: diventerà un centro scientifico e divulgativo rinomato a livello internazionale che garantirà un’importante visibilità di cui potrà beneficiare l’intera regione. Questi sono tutti progetti cosiddetti ‘faro’, ma non vanno dimenticate le piccole iniziative sostenute in particolare grazie all’Fpr. Iniziative importanti perché generano ‘movimento’ sul territorio, in particolare nelle regioni periferiche.

Quali i rimpianti invece?

Direi il fatto che il Consiglio direttivo non si sia maggiormente impegnato nell’ambito della scelta dell’ubicazione del Nuovo stabilimento industriale delle officine Ffs in Bassa Leventina, a favore del sedime dell’ex Monteforno. A mio avviso, è stata persa un’occasione ‘storica’ anche da parte del Comune di Bellinzona che avrebbe legittimato il proprio ruolo di polo dell’intera regione.

La promozione del turismo è un ambito su cui puntate molto, vista anche la stretta collaborazione con l’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino.

Esatto, e in questo contesto è in fase di studio una centro di riferimento per l’outdoor (per le attività all’aria aperta, ndr) in Riviera, che permetterà in particolare di promuovere il canyoning e il bouldering, attività per cui questa regione è molto conosciuta e apprezzata, anche a livello internazionale. Un centro di competenza che riguarda però tutte le attività all’aperto, comprese le mountain bike. L’idea è che un visitatore possa noleggiare una mountain bike a Bellinzona per poi andare a fare ad esempio canyoning a Cresciano e in seguito ritornare da dove è partito oppure percorrere uno o più dei numerosi percorsi per Mtb che in questi anni si stanno sviluppando sempre di più. Insomma, in generale puntiamo su un’offerta turistica che possa essere attrattiva e differenziata, che coinvolga tutta la regione, generando così un circolo virtuoso grazie anche a tutte le altre iniziative che sosteniamo.

Otr-Bat che è anche fortemente coinvolta nello sviluppo dei masterplan Leventina e Valle di Blenio, la cui fase operativa è stata lanciata a marzo 2023. Anche per quanto riguarda questo strumento vi è a volte l’impressione che manchi un po’ la concretezza.

La concretizzazione delle idee raccolte dai masterplan è una fase molto importante e delicata. Con la fase operativa in atto sono state coinvolte persone del territorio che aiuteranno a implementare i progetti individuati. Va detto che in Valle di Blenio questo strumento esiste già dal 2013, mentre in Leventina dal 2022. Per questo motivo, al momento, si notano più benefici (e progetti) proprio nella Valle di Blenio. Si tratta in ogni caso di uno strumento di pianificazione dinamica a lungo termine, con orizzonte 2035. Di conseguenza bisogna ancora avere un po’ di pazienza, in particolare per quanto riguarda la Leventina.

Quali benefici ha portato il masterplan Valle di Blenio?

Oltre ad aver permesso di concretizzare progetti faro, dando avvio a un ciclo virtuoso, permettendo all’imprenditoria privata di generare nuovo interesse per investimenti turistici, ha verosimilmente anche ‘spinto’ le procedure di aggregazione dei Comuni. E queste fusioni permettono di lavorare meglio assieme con una visione che considera l’intera valle (e non solo una determinata destinazione) come risorsa, garantendo il suo sviluppo. Una visione che necessita proprio di uno spirito comune di collaborazione che permette di ottimizzare i rapporti fra tutti gli attori presenti sul territorio, sviluppando sinergie fra le diverse offerte. Una visione che ora potrà solo consolidarsi anche in Leventina.

L’Ers-Bv coordina pure, attraverso la figura del manager d’area, la gestione del Polo di sviluppo economico (Pse) di Biasca, che però non ha mai veramente spiccato il volo.

Non si può negare che lo sviluppo in questo contesto abbia fatto fatica. In ogni caso alcune realtà nuove e innovative si sono insediate nel comparto. E non escludo che l’anno prossimo altre imprese si insedieranno a Biasca. D’altro canto non si può nemmeno negare che l’introduzione del manager d’area ha portato tantissimo. E infatti l’idea è di estendere questa figura anche ad altri Pse della regione.

Per quanto riguarda il futuro quali sono le priorità?

Oltre a continuare a sostenere e sviluppare progetti, una priorità sarà quella di rinnovare la strategia generale dell’Ente con il nuovo documento strategico (Straters II) al quale, spero, tutti i Comuni compreso quello di Bellinzona collaborino fattivamente, con spirito collaborativo per una visione unitaria. In questo contesto l’auspicio è che si instauri ancora di più un approccio maggiormente sistemico e sinergico fra lo sviluppo delle importanti attività del Bellinzonese e le dinamiche del resto della regione di competenza, in particolare con la Riviera e la Leventina. Questo permetterà di raggiungere una coesione maggiore fra progetti complementari, legati tra di loro, che potranno generare ricadute sul territorio. In altre parole i promotori dovranno aiutarsi ancora di più uno con l’altro senza creare né doppioni, né cattedrali nel deserto, né ermetiche vie solitarie, in un contesto nel quale l’Ente fungerà da collante fra le varie iniziative. In generale l’Ers-Bv affronterà il futuro con il necessario spirito innovativo a garanzia di un supporto professionale, grazie anche alle competenze estese dell’Agenzia regionale di sviluppo, costante alla nostra regione.

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