I Consigli comunali di Blenio e Acquarossa danno il via libera al nuovo percorso per mountain bike. A Faido luce verde alla Sa per il rilancio di Carì
Mancava solo l’avallo dei consiglieri comunali, puntualmente arrivato durante le sedute di inizio settimana. I legislativi di Blenio (26 voti favorevoli e 1 contrario) e Acquarossa (unanimità) hanno infatti dato il via libera all’investimento per un nuovo itinerario per ciclisti ed escursionisti in alta Valle di Blenio. In discussione già da anni, il progetto – sostenuto dal Cantone e dagli enti di sviluppo e turistici – prevede l’apertura di un percorso che da Campra, con passaggio da Gorda e Piandos, raggiungerà gli impianti di risalita del Nara. Un’opera che per i Municipi delle due località bleniesi rappresenta uno strumento interessante per mettere sulla mappa di coloro che lo percorreranno le attrazioni turistiche della zona. In questo modo – ne è convinta la politica locale – si contribuirà a dare impulso al processo di destagionalizzazione dell’offerta, aspetto sul quale le autorità hanno deciso di puntare in maniera decisa. Si tratterà di un percorso per mountain bike percorribile nelle due direzioni e condiviso con gli escursionisti grazie a interventi mirati che garantiscano la necessaria sicurezza tra utenti diversi. Sfruttando in buona parte la traccia di un sentiero già presente, si va verso un itinerario con carattere alpino, restando in quota e limitando quindi i dislivelli, sempre lontano da strade trafficate e asfaltate. L'investimento complessivo ammonta a 775mila franchi, di cui 300mila a carico dei due enti locali. L’opera sarà finanziata da Blenio e Acquarossa con 150mila franchi a testa, mentre il Cantone – che riconosce la valenza dell’opera inserita nel Masterplan Valle di Blenio – contribuirà con un sussidio a fondo perso di 387mila franchi. Si confida di coprire l’importo rimanente (87’500 franchi) con donazioni e raccolte fondi.
Oltre alla relazione con i già esistenti percorsi locali e regionali – andando peraltro ad arricchire il Nara Bike Park (recentemente è stata inaugurata la pista in discesa di 3,4 chilometri da Cancorì a Leontica) –, il collegamento Campra-Gorda-Nara sarà in sinergia con un altro grande progetto per mountain bike in corso, ovvero il circuito ad anello attorno al San Gottardo che coinvolge anche i cantoni Grigioni, Uri e Vallese.
Durante la seduta del Consiglio comunale di Acquarossa sono state presentate due mozioni, entrambe firmate da Luca Monico per il gruppo Lega-Udc. La prima suggerisce un progetto di riqualifica della piazza San Domenico a Dongio: “È sicuramente un punto centrale non solo della frazione di Dongio, ma dell’intero Comune di Acquarossa – si legge nella mozione –. Oltre a ospitare negozi ed esercizi pubblici, questa piazza ospita diversi eventi durante tutto l’anno. Il nostro gruppo propone l’allestimento di un progetto di massima (come da normative Sia) che possa ottimizzare lo spazio e mettere in risalto la bellezza di Dongio. Si potrebbe infatti pensare a rendere pedonale (perlomeno in parte) la piazza, e inserire elementi utili e di valore estetico come panchine e una fontana”.
La seconda mozione chiede invece al Municipio “di concepire un progetto atto alla realizzazione una struttura tipo capannone”, a disposizione della varie realtà associative del paese, al fine “di facilitare l’organizzazione di eventi, considerando anche le difficoltà che a volte possono sorgere a causa della meteo avversa o dei costi che possono demotivare le società”.
Presentata anche un’interpellanza firmata dalla consigliera comunale Giuliana Colombini (SIAVerde) che chiede al Municipio come reagisce al preventivo cantonale 2025 che intende riversare sui Comuni il costo dei docenti di educazione fisica e musicale delle scuole elementari. “Il Municipio – chiede Colombini – è disposto ad assumersi questa spesa? Trattandosi di un istituto unico di valle, il Municipio potrà fungere da coordinatore affinché anche Blenio e Serravalle prendano la stessa decisione per il bene e la qualità dell’insegnamento nella scuola elementare?”.
Nessuna sorpresa nemmeno durante la seduta del Consiglio comunale di Faido, che ieri sera ha approvato a larghissima maggioranza (28 voti favorevoli e 2 contrari) la proposta di fusione tra le due attuali società che si occupano del comprensorio di Carì. Il relativo messaggio licenziato dal Municipio sancisce l’incorporazione della Nuova Carì Sagl (controllata dal Comune e alla quale fino ad oggi è stata affidata la gestione del comprensorio) nella già esistente Nuova Carì Impianti turistici Sa (società pure controllata dal Comune proprietario degli impianti di risalita), creando così una società unica che a partire dalla stagione invernale 2024-2025 possa rappresentare sia la proprietà, sia la gestione.
In un processo che auspica il rilancio della stazione attraverso un potenziamento dell'offerta invernale ed estiva, oltre a facilitare gli aspetti burocratici, s’intende soprattutto rendere più efficienti il management e le relazioni tra Comune e società, migliorando anche gli aspetti procedurali e di comunicazione. Il plenum ha anche approvato la cessione alla Sa della struttura ricettiva per gruppi Casa Alpina (di proprietà comunale), essendo l’alloggio ubicato a Carì parte integrante dell’attività della stazione turistica. Via libera anche alla relativa convenzione valevole per cinque anni tra il Comune e la rinnovata Sa, che fissa a 200mila franchi il contributo comunale annuo da destinare alla società anonima, mentre sinora l’ente pubblico aveva provveduto a coprire le perdite indipendentemente dalla loro entità. Con questa decisione si vuole evitare che ogni anno figurino nei conti consuntivi degli importi variabili a copertura dei disavanzi. In caso di perdite maggiori ai 200mila franchi, il Comune non verserà alcun importo supplementare, ma la Sa, a copertura delle perdite, dovrà attingere alle sue riserve o al capitale.
Per quanto riguarda gli investimenti che si renderanno necessari, il Comune non corrisponderebbe alcun importo extra. Per questo scopo è data alla Sa la facoltà di attivare nuovi prestiti, oppure aumentare il capitale tramite la sottoscrizione di azioni da parte di privati ed enti pubblici (operazione fin qui mai eseguita).