Proposta una Sa che rappresenti proprietà e gestione. Contributo comunale fissato a 200mila franchi. Per gli investimenti si apre ai privati.
Dopo anni di riflessioni dettate da inverni sempre più avari di neve e conseguenti pesanti bilanci in rosso, il Municipio di Faido ritiene che sia un passo necessario. L’obiettivo è poter individuare una nuova strategia volta a mantenere alta l’attrattiva e a rimanere adeguatamente sul mercato, aprendosi anche a un aiuto esterno dato da potenziali investitori privati o pubblici che possano sostenere attivamente il comparto turistico. Annunciata lo scorso mese di maggio, andrà presto in votazione in Consiglio comunale la proposta di fusione tra le due attuali società che si occupano del comprensorio di Carì.
Il relativo messaggio licenziato dal Municipio prevede l’incorporazione della Nuova Carì Sagl (controllata dal Comune e alla quale fino ad oggi è stata affidata la gestione del comprensorio) nella già esistente Nuova Carì Impianti turistici Sa (società pure controllata dal Comune proprietario degli impianti di risalita), creando così una società unica che a partire dalla stagione invernale 2024-2025 possa rappresentare sia la proprietà, sia la gestione. Oltre a facilitare gli aspetti burocratici, s’intende soprattutto rendere più efficienti il management e le relazioni tra Comune e società, migliorando anche gli aspetti procedurali e di comunicazione. La proposta municipale prevede anche la cessione alla Sa della struttura ricettiva per gruppi Casa Alpina (di proprietà comunale), essendo l’alloggio ubicato a Carì parte integrante dell’attività della stazione turistica.
Con un secondo messaggio, riguardante la convenzione valevole per cinque anni tra Comune e la rinnovata Sa, il Municipio propone inoltre di fissare a 200mila franchi il contributo comunale annuo da destinare alla società anonima, mentre sinora l’ente pubblico aveva provveduto a coprire le perdite indipendentemente dalla loro entità. Con questa decisione, si legge nel messaggio, “si vuole evitare che ogni anno figurino nei conti consuntivi degli importi variabili a copertura dei disavanzi”. Viene chiarito che in caso di perdite maggiori ai 200mila franchi, “il Comune non verserà alcun importo supplementare, ma la Sa, a copertura delle perdite, dovrà attingere alle sue riserve o al capitale”.
Capitolo investimenti: anche qui il Municipio mette in chiaro che per quanto riguarda le opere che si renderanno necessarie il Comune “non corrisponderebbe alcun importo” extra. Per questo scopo, sarà data alla Sa la facoltà di attivare nuovi prestiti oppure aumentare il capitale tramite la sottoscrizione di azioni da parte di privati ed enti pubblici (operazione fin qui mai eseguita). L’approvazione di un eventuale aumento di capitale, sarà unicamente di competenza dell’assemblea generale della società anonima. Attualmente il capitale azionario della Sa è di 2,1 milioni, suddiviso in 1’100 azioni da 1’000 franchi, tutte detenute dal Comune.
Contattato dalla redazione, il sindaco Corrado Nastasi elenca gli aspetti ritenuti positivi dal Municipio. «La proposta è di creare una società più flessibile e snella, con più libertà di manovra, dove la comunicazione sarà più chiara e che darà al Comune più garanzie finanziarie rispetto a quelli che sono i suoi impegni con la Sa, con cui sono stati definiti chiari parametri finanziari di collaborazione. Sarà un’azienda con un patrimonio più solido che avrà gli strumenti per valutare quale strategia intraprendere».
Con 200mila franchi – tiene a sottolineare il sindaco – l’ente pubblico «continuerà a esserci per garantire a Carì di poter andare avanti. Per il resto, come qualsiasi società legata al libero mercato, sarà compito della Sa far funzionare la macchina, attraverso altri sponsor, strategie, nuovi investitori e accordi».
Se il nuovo assetto societario è stato delineato, i tempi non sono però maturi per fornire indicazioni su quelle che saranno le scelte per il futuro di Carì: si continuerà a puntare e di conseguenza a investire sull’inverno – come auspicava ancora in una recente intervista il presidente uscente della società di gestione Gabriele Gendotti –, oppure si andrà unicamente a potenziare in maniera decisa l’offerta estiva? «Le possibilità e i progetti possibili sono molti, ma è prematuro esprimersi – si limita a dire Nastasi –. Sappiamo che se nevica la stazione funziona, le cose sono andate particolarmente male solamente nelle ultime stagioni, quindi non per forza bisogna investire sull’inverno. Ad ogni modo, sarà compito della nuova società, che agirà su delega del Municipio, rappresentato nel Cda da un suo membro, decidere i giusti obiettivi, modelli e investimenti».
La convenzione sottoposta ai consiglieri comunali – convocati in seduta il prossimo 22 ottobre – sancisce inoltre la futura stretta collaborazione nella promozione dell’offerta turistica tra la Sa e l’Ente comunale Fit & Fun, che già oggi si occupa di gestire tutte le altre infrastrutture sportive e di svago presenti sul territorio.