Bellinzonese

L’Udc su Zalando: ‘Impiegati locali da tutelare’

I granconsiglieri Alain Bühler, Tiziano Galeazzi, Sergio Morisoli e Tuto Rossi interrogano il Consiglio di Stato sull'arrivo del colosso tedesco in Ticino

(Ti-Press)
4 ottobre 2024
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Dopo Mps e Ps anche l'Udc si china sull’arrivo di Zalando – e meglio della società statunitense Gxo Logistics che per conto del colosso tedesco gestirà i resi, ossia i pacchi che i clienti rispediscono con la merce non più desiderata – in Ticino. Il trasferimento del centro logistico di resi da Neuendorf (Soletta) a Sant’Antonino "ha portato al licenziamento di 350 lavoratori, sollevando preoccupazioni su un possibile sfruttamento della manodopera locale e frontaliera", affermano in un’interrogazione i granconsiglieri Alain Bühler, Tiziano Galeazzi, Sergio Morisoli e Tuto Rossi. "Le accuse di condizioni di lavoro precarie emerse a Soletta, così come il rischio di dumping salariale, richiamano alla memoria situazioni già viste con il Gruppo Kering, che ha deciso di lasciare il cantone. Inoltre, il fenomeno del frontalierato continua a destare preoccupazioni, sia per le possibili ripercussioni sull’occupazione indigena sia per l’equilibrio salariale" in Ticino. In sostanza per i granconsiglieri Udc "l'arrivo di grandi aziende può rappresentare una risorsa per il cantone, ma è fondamentale che vengano tutelati i diritti dei lavoratori residenti e la qualità delle condizioni lavorative, garantendo un'equa concorrenza sul mercato del lavoro".

‘Nel cantone solo per sfruttare il basso costo della manodopera?’

Dopo questa premessa Bühler, Galeazzi, Morisoli e Rossi chiedono quindi al Consiglio di Stato se "non ritiene che si stia andando verso una direzione in cui il Ticino rischia di diventare una destinazione per aziende interessate principalmente a sfruttare il basso costo della manodopera, a scapito della qualità degli impieghi e delle condizioni lavorative". In questo contesto domandano inoltre se "sono state stabilite garanzie o criteri che diano priorità all’assunzione di manodopera locale rispetto a quella frontaliera" e se "è previsto un sistema di monitoraggio per verificare il rispetto delle normative salariali e delle condizioni di lavoro, al fine di evitare situazioni di dumping salariale". I granconsiglieri Udc chiedono poi all'esecutivo cantonale se "ha preso contatto con i responsabili di Zalando o Gxo Logistics prima o dopo l’annuncio del trasferimento" e se sì "quali temi sono stati discussi". Nel caso, invece, che non vi sia stato alcun contatto, come giustifica il governo "questa assenza di dialogo con un’azienda che avrà un impatto significativo sul mercato del lavoro ticinese e sul territorio?". E ancora: quale sarà l’indotto diretto e indiretto per il Cantone? Sono state fatte delle previsioni? Sono stati concessi incentivi o agevolazioni per favorire il trasferimento in Ticino e, se sì, quali? Non da ultimo, Bühler, Galeazzi, Morisoli e Rossi ritengono che "un'azienda logistica di questa portata rischia di diventare un grande generatore di traffico nella regione". Domandano quindi se "sono state fatte stime o studi sugli impatti sul traffico" e se "sono previste misure di mitigazione per evitare ulteriori criticità in questo ambito".

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