Bellinzonese

Non è stato marketing: ‘Capifid ha le carte in regola’

Il Municipio di Bellinzona replica alle critiche dell’Mps sul Rapporto di sostenibilità 2024 elaborato dalla società chiassese

Palazzo civico, sede delle istituzioni cittadine
(Ti-Press)
25 settembre 2024
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La società Capifid aveva e ha le carte in regola per elaborare il Rapporto di sostenibilità 2024 della Città di Bellinzona, dal quale emerge un grado dell’80% soddisfacente ma migliorabile. Lo scrive il Municipio – che aveva incaricato la società chiassese – in risposta al Movimento per il socialismo (Mps) secondo cui il mandato nascondeva alcuni problemi a tal punto da ritenere l'operazione “più da marketing che di sostanza”. Ad esempio partendo dal fatto che la Capifid sarebbe una società immobiliare e non specializzata in sostenibilità. Per contro l’esecutivo afferma che Capifid Sa “non è da confondere con Capifid Immobiliare Sa. Si tratta di una società fiduciaria e di revisione che si occupa, tra le altre cose, della consulenza ad aziende ed enti pubblici in ambito di allestimento di bilanci di sostenibilità”. È stata perciò scelta “per l’esperienza maturata in questo ambito. Ha tra le altre cose partecipato al gruppo di lavoro istituito dalla Sezione enti locali in vista del Simposio Cantone-Comuni occupatosi specificatamente dei concetti di sostenibilità e la redazione dei rapporti di sostenibilità nei Comuni”. Inoltre “grazie alla formazione specifica di alcuni collaboratori, ha ampia esperienza nel settore della sostenibilità”. A ogni modo il Municipio si dice pronto, “se per una qualsiasi ragione dovesse rivelarsi necessario”, a sottoporre il rapporto a dei consulenti professionisti in sostenibilità per verificare il lavoro svolto dalla Sa: ma “oggi non si intravede tuttavia la necessità”.

‘Nessuna interferenza nell’attività dei consulenti’

Quanto poi agli interlocutori scelti, emerge che Sa e Municipio hanno valutato insieme “una lunga lista fra enti, associazioni, privati, pubblici, singoli, gruppi ecc. selezionando quelli più significativi e rappresentativi indicati per un’indagine come quella svolta”. In definitiva “non vi è stata alcuna esclusione” e di conseguenza si rispedisce al mittente la critica secondo cui si sarebbe influenzato il contenuto del rapporto determinando quali sono gli stakeholders più importanti: “Non vi è stata alcuna esclusione con un secondo fine e né interferenza nell’attività dei consulenti”. Infine i questionari sottoposti ai collaboratori della Città. Solo otto persone in tutto – scrive l’Mps – su 1’400 dipendenti comunali. “Gli interpellanti probabilmente hanno equivocato”, risponde il Municipio assicurando che “non sono state interpellate otto persone, ma sono stati coinvolti i quattro enti che rappresentano il personale: la commissione del personale, i sindacati Vpod e Ocst e l’associazione ricreativa dei dipendenti”.

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