Organizzatrici dell’evento nella gremita Piazza del Sole, le autorità cittadine hanno preferito non correre rischi: ‘Sicurezza prioritaria’
Ritenendo prioritaria la sicurezza, le autorità di Bellinzona hanno deciso giovedì sera di rinunciare allo spettacolo pirotecnico previsto verso le 22 nell'ambito dei festeggiamenti per il natale della patria. Troppo forte il vento che tirava sulla capitale, troppi i rischi che si sarebbero corsi qualora dalla zona di sparo, al castello di Montebello, si fossero levati in cielo i molti razzi previsti. “Dopo alcuni rinvii, decisi nella speranza che la situazione potesse migliorare, e mentre in Piazza del Sole proseguivano i concerti, alle 23 è stato comunicato l’annullamento”, fa sapere oggi il Comune. “È la prima volta in un ventennio che lo spettacolo in città viene annullato a causa del vento, la cui forza ieri sera è stata ritenuta potenzialmente pericolosa dai professionisti incaricati. Grande, ovviamente, il dispiacere per non aver potuto offrire questo momento attesissimo dalla popolazione, ma la sicurezza è prioritaria”.
In Piazza del Sole particolarmente apprezzata è stata la risottata offerta dalla Società Rabadan, che ha servito 2'100 porzioni. A garantire la colonna sonora dell’evento, presentato da Joas Balmelli, le band LaGana e Manupia, oltre al musicista di casa, Sebalter: esibitosi insieme a un gruppo di artisti ticinesi, ha proposto pure l’esecuzione del salmo svizzero. Nel suo saluto il sindaco Mario Branda ha sottolineato come la Svizzera sia tante cose, ma certamente “anche più che la sola comunità di coloro che posseggono un passaporto rossocrociato. È un territorio e uno spazio, è un modo di vedere le cose, di organizzare i rapporti tra le persone, tra chi sta bene e chi invece bene non sta; di promuovere valori, di guardare il mondo. Un Paese tra i più ricchi al mondo, ma anche uno dei più innovativi e dei più sicuri. Un Paese pure con i suoi difetti, talvolta con le sue ingiustizie e incomprensioni, in cui è però sempre bello tornare e in cui ci si può sentire a casa, partecipi di qualcosa di più grande”. Nella sua allocuzione la direttrice del Museo nazionale svizzero, Denise Tonella, ha poi evidenziato che uno Stato “non è un apparato fisso, ma cambia nel tempo insieme a chi ci abita e a chi lo governa. Siamo tutti custodi del nostro patrimonio, della nostra cultura, del nostro Paese. Prendiamoci cura della Svizzera e dei valori democratici che stanno alla base della nostra cultura”.