Per i consiglieri comunali Claudio Cattori (Centro) e Bixio Gianini (Plr) le perdite di acqua continuano a pregiudicare il lavoro degli agricoltori
Una situazione "non soddisfacente" che "va affrontata con attenzione e in tempi brevi". I consiglieri comunali Claudio Cattori (Centro) e Bixio Gianini (Plr) si riferiscono al riale Ragon a Claro: da quando è stato rinaturato infatti il canale, in caso di forti piogge, non riesce a trattenere l’acqua. Vi sono quindi perdite che confluiscono nei campi agricoli lungo il tracciato. Perdite che "non accennano a diminuire", si legge nell'interrogazione bis indirizzata al Municipio di Bellinzona. "Anzi sembra che siano aumentate" e, di conseguenza, "gli agricoltori non riescono a lavorare i terreni a nord e a sud di questo canale". E questo malgrado l'esecutivo, rispondendo a una prima interpellanza alla fine dello scorso novembre, si sia dichiarato intenzionato a sistemare il problema nella misura in cui causa pregiudizio all’attività agricola. Da allora, però, "non si è registrata nessuna vera presa di coscienza e ancor meno nessuna misura di premunizione" a favore degli agricoltori, lamentano i due consiglieri comunali. Nel testo chiedono dunque innanzitutto al Municipio se ha trovato "una soluzione che possa evitare gli allagamenti dei terreni adiacenti il canale" e, in caso contrario, "che tipo di studi sono ancora in corso". Se invece una soluzione fosse stata identificata, domandano all'esecutivo quando intende "passare alla fase esecutiva dei lavori di risanamento del canale Ragon". Non da ultimo Cattori e Gianini sono anche preoccupati per le possibili conseguenze di un eventuale evento meteorologico estremo: chiedono quindi se non sia il caso di assegnare maggiori risorse finanziarie per proteggere il territorio dai pericoli naturali.
Ricordiamo che la rinaturazione dell'ultimo tratto e dell'immissione nel fiume Ticino del riale Ragon (inaugurata nel 2021) ha modificato profondamente il suo aspetto e lo ha reso più naturale anziché incanalato. In particolare le sponde sono state rimodellate e sono stati creati dei varchi per permettere il passaggio di animali selvatici nell’ambito del corridoio faunistico. Un'opera che ha però generato conseguenze negative per gli agricoltori che potrebbero subire "decurtazioni di superficie agricola utile da parte degli organi preposti (Sezione Agricoltura e Ufficio pagamenti diretti) con la relativa e automatica riduzione del carico fertilizzabile", rilevano Cattori e Gianini. La conseguenza? "Una diminuzione di bestiame da reddito e quindi un’ulteriore mancanza di prodotti per la popolazione (latte, formaggio, carne, lana e il pascolo di superfici negli alpeggi con conseguente svalorizzazione del paesaggio)", precisano i due consiglieri comunali.