Preoccupato per le conseguenze su aria e ambiente, un gruppo di cittadini chiede al Municipio di vietare la realizzazione di questo e altri progetti
A Lumino è stata lanciata una petizione contraria alla centrale termica a cippato di legna che la società Teris Sa intende realizzare in zona industriale nell’ambito di un progetto di teleriscaldamento. Promotori della petizione: un gruppo di cittadini (tra i quali una decina di consiglieri comunali) che vede primo firmatario il consigliere comunale del Centro Mattia Monighetti. “La ditta Teris Sa è intenzionata a costruire una centrale termica funzionante, principalmente, con legno di scarto di bassa qualità (quindi rifiuti!) per la rete di teleriscaldamento del Bellinzonese: questo tipo di centrale è a tutti gli effetti un inceneritore”, si legge nel testo della petizione distribuita a tutti i fuochi.
Ricordiamo che dal canto suo il Municipio aveva respinto una prima domanda di costruzione per questioni di dettaglio correggibili, con Teris che confermava comunque l’intenzione di procedere con la realizzazione. “Il comune di Lumino – proseguono i petenti – non trarrà vantaggi da questo impianto ma solo disagi”. Al fine di “salvaguardare la qualità dell’aria, la qualità di vita della popolazione e dei Comuni vicini”, la richiesta della petizione è di “modificare l’articolo 24 del Regolamento edilizio comunale, o di adottare un’apposita (nuova) disposizione, che vieti espressamente la realizzazione di centrali termiche/termoelettriche”. Il carburante della centrale sarebbe in effetti legname proveniente dalla raccolta differenziata e da cantieri edili in Ticino e, in parte, cippato naturale. Il fatto che per la maggior parte sarebbe legname di scarto trattato, e non da ardere con metodi tradizionali, preoccupa chi teme conseguenze sull’aria e l’ambiente confinante (zona artigianale e campo da calcio) e limitrofa (le prime abitazioni distano 100 metri e le scuole di Castione 200).
Del progetto, ricordiamo, si è iniziato a parlare pochi giorni prima del ballottaggio per l’elezione del nuovo sindaco dello scorso 12 maggio, con una prima interrogazione sul tema da parte del Centro che identificava nella fonte energetica rinnovabile il nocciolo della questione: non legname pregiato, stando a informazioni da lui raccolte, ma quello di scarto. Anche il Plr aveva presentato un'interrogazione, chiedendo lumi su “rischi e potenzialità per il comune”. Il Plr ricordava che quello delle fonti energetiche rinnovabili, qual è appunto il cippato di legna, “è un tema di grande attualità sul quale la strategia cantonale e federale nei prossimi anni intende puntare per favorire la riduzione nell’atmosfera delle emissioni di anidride carbonica da fonti fossili”.