Per svariati mesi i due hanno colpito esercizi pubblici e automobili. Alla sbarra c'era anche un terzo imputato, in parte complice
Nell'arco di due anni, tra maggio 2021 e maggio 2023, hanno ripetutamente preso di mira esercizi pubblici, negozi e automobili, scassinando porte e rompendo vetri al fine di rubare denaro contante e oggetti vari. La zona più battuta è stata il centro di Bellinzona, ma i colpi commessi e tentati, con e senza scasso (in totale una quarantina) non sono mancati nemmeno a Giubiasco, Camorino, Sementina e Monte Carasso. Comparsi oggi alla sbarra, i tre responsabili dei furti (si parla di un valore totale della refurtiva denunciato attorno ai 50mila franchi) e dei conseguenti danneggiamenti alle infrastrutture (quantificati sugli 80mila franchi) sono stati condannati dalla Corte delle Assise criminali presieduta dal giudice Amos Pagnamenta (giudici a latere Emilie Mordasini e Luca Zorzi) per i reati di furto aggravato commesso per mestiere, ripetuto danneggiamento e ripetuta violazione di domicilio (si sono infatti introdotti anche in alcune abitazioni).
In un processo lampo svoltosi con la procedura del rito abbreviato – avendo difesa e pubblica accusa raggiunto un accordo sulla proposta di pena –, in aula i giovani protagonisti – tutti residenti nella regione e senza lavoro fisso al momento dei fatti – hanno ammesso integralmente la lunga serie di illeciti descritta nell'atto d'accusa firmato dalla procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis. Due di loro si sono visibilmente mostrati pentiti durante il breve interrogatorio condotto dal giudice Pagnamenta, il quale ha invece dovuto richiamare a un atteggiamento meno arrogante il terzo imputato, ovvero il 23enne cittadino svizzero autore del maggior numero di colpi per una refurtiva denunciata di circa 30mila franchi. In carcere dal giorno dell'arresto avvenuto il 9 maggio 2023, dovrà scontare la pena più severa: tre anni e sei mesi interamente da espiare. Il 23enne cittadino svizzero è stato peraltro condannato anche per il reato di inosservanza dei doveri in caso d'incidente per essersi dato alla fuga dopo aver tamponato con la sua auto, sprovvisto di patente, una ragazza in motorino finita a terra e poi trasportata all'ospedale. Sedici mesi, sospesi con la condizionale per tre anni, è invece la pena per il 24enne cittadino turco, mentre per il 24enne cittadino svizzero la Corte ha ritenuto adeguata una pena di tre anni, tuttavia sospesa per permettere all'imputato di far fronte a un trattamento ambulatoriale psichiatrico. A beneficio del 24enne cittadino turco, nato e cresciuto nella regione, è stato riconosciuto il caso di rigore e non verrà pertanto espulso dalla Svizzera. La Corte ha dunque accolto interamente la richiesta di pena concordata tra la procuratrice pubblica e gli avvocati difensori Rocco Taminelli, Tommaso Manicone e Fabio Bacchetta-Cattori.
Il 24enne svizzero era stato arrestato il 3 maggio 2023 dopo un tentativo di furto in un negozio di Biasca. L'atto d'accusa nei suoi confronti si completa di molteplici altri colpi effettuati durante i mesi precedenti, agendo a volte da solo, altre in correità con il 23enne svizzero e altre ancora con la complicità di terze persone non perseguite nel dibattimento odierno. Anche qui si parla di furti nelle automobili, abitazioni e negozi.
Gli altri due, il 23enne svizzero e il 24enne turco, erano invece entrambi finiti in manette il 9 maggio 2023, poco dopo il raid di quella stessa notte ai danni di svariati locali di Bellinzona. A seguito dei numerosi furti con scasso (alcuni tentati e altri riusciti), il dispositivo coordinato dalla Polizia cantonale aveva portato al fermo dei due da parte degli agenti della Comunale di Bellinzona. L'inchiesta effettuata dopo l'arresto dei tre, aveva permesso di stabilire la loro responsabilità in numerosi altri furti risalenti ai mesi precedenti.
Fra i locali presi di mira durante la notte del 9 maggio (i ladri hanno agito incappucciati nel tentativo di celare il volto alle telecamere di sorveglianza privata) vi sono ad esempio il Bar Incontro in piazza Governo, il vicino bar Piazza, il bar Cervo di piazza Buffi, il bar Teatro di via Dogana, il Paprika Lounge Bar, l’XXX Art Gallery/Shop & Tattoo sempre in zona Cervia, il ristorante Torretta in viale Franscini, il take-away Go-Gò di via Dogana, la paninoteca La Gitana, il caffè Nosetto nel vicolo Muggiasca. Nelle settimane precedenti, sempre nottetempo, i due avevano colpito anche il ristorante Mozza a Sementina, il ristorante lo Scugnizzo e il Bar Samba a Bellinzona.