Il Municipio descrive nel dettaglio alcune misure di accompagnamento relative al semisvincolo che dovrebbe entrare in funzione a gennaio 2025
L’entrata in funzione integrale del semisvincolo di Bellinzona (prevista nella seconda settimana di gennaio 2025) coinciderà con un’importante modifica della viabilità. L’intenzione è quella di migliorarla, riducendo le costanti colonne e il traffico, in particolare a Camorino, Giubiasco, Sementina e Monte Carasso. Per cercare di disincentivare il transito attraverso i quartieri a sud del semisvincolo sono state previste misure di accompagnamento, alcune già realizzate, altre lo saranno con la messa in servizio del semisvincolo e altre ancora potranno essere messe in pratica una volta monitorata l’influenza effettiva che avrà quest’ultimo sulla viabilità – si tratta in questo caso di opere viarie più importanti anche dal profilo finanziario che verranno inserite nel Programma d’agglomerato di quinta generazione (Pab5), in fase di allestimento e che passerà alla fase pratica dal 2026/27, e che quindi saranno cofinanziate anche dalla Confederazione –. Concretamente si tratta ad esempio di collegamenti ciclopedonali, Zone 30, corsie preferenziali per il trasporto pubblico, ma anche semafori, rotonde, divieti, sensi unici e così via. A indicarlo è il Municipio, rispondendo a due interrogazioni di consiglieri comunali dell’Unità di sinistra, una di Lisa Boscolo che domandava di illustrare le misure a favore della mobilità sostenibile e l’altra di Massimiliano Ay che chiedeva lumi sul traffico generato in via San Gottardo dai nuovi Migros e Burger King in fase di realizzazione.
Partendo dall’atto parlamentare di Boscolo, l’esecutivo premette che diverse misure sono già state attuate, come passerelle ciclopedonali o Zone a 30 km/h introdotte in “quasi tutte le zone residenziali”. Altre vedranno la luce con la messa in servizio del semisvincolo come “i collegamenti ciclopedonali tra via Borromini, rispettivamente via Luini e via Chicherio, così come le prime misure di limitazione del traffico parassitario tra gli assi principali di transito e le strade di servizio dei limitrofi comparti residenziali”. Più precisamente sono “in fase di progettazione una limitazione dell’accesso (per il traffico privato solo da via Olgiati sino alla Posta) in via della Posta a Giubiasco (già solo per una questione di sicurezza nell’incrocio con il trasporto pubblico, oggi difficoltoso), un’estensione del senso unico su viale 1814 e una limitazione dell’attraversamento della Zona d’incontro del Borghetto ai soli clienti dei commerci locali che vi hanno sede. Parallelamente è già in progettazione il completamento di alcune Zone 30 nel centro città (zona Torretta, via Vela, zona Ripari Tondi)”. Con l’attuazione del Pab5 si prevede poi ad esempio la “realizzazione di una rotonda (che dovrebbe poter essere sufficiente per il funzionamento, oggi non dato negli orari di punta perché oltre la sua capacità) all’incrocio tra via Bellinzona e via ai Saleggi a Giubiasco”, così come un’ulteriore “limitazione del traffico parassitario tra l’asse principale di attraversamento e i comparti residenziali adiacenti (come ad esempio l’eliminazione della traversa tra via Bellinzona e via Olgiati)”.
Boscolo chiedeva inoltre se nelle parti centrali di Giubiasco e Bellinzona si prevedevano altre Zone d’incontro con limite di 20 km/h nelle quali sono i pedoni ad avere la precedenza. Il Municipio ritiene “né giuridicamente possibile, né opportuno dal punto di vista della gerarchia stradale e quindi per la chiarezza (e sicurezza) proprio anche a tutela degli utenti più deboli del campo stradale” inserirne sulla strada cantonale che attraversa Giubiasco (sulla quale circola anche il trasporto pubblico) o su “viale Portone-via Guisan (questa era la proposta dell’Ata) in centro a Bellinzona”. Esecutivo che ricorda inoltre come queste strade siano in ogni caso di competenza del Cantone.
Per quanto riguarda invece la riqualifica di via Lugano-viale Olgiati già preannunciata in passato, il Municipio sembra intenzionato a inserirla nel Pab5. Resta il fatto che “già nel mese di febbraio scorso è stato dato incarico allo Studio Brugnoli & Gottardi di esperire una perizia tecnica allo scopo di confermare la fattibilità e quindi le misure necessarie per poi prevedere il limite di velocità a 30 km/h, da realizzarsi in concomitanza con i lavori che il Settore delle opere pubbliche prevede di effettuare per il rinnovo delle sottostrutture vetuste e quindi poi con il conseguente rifacimento del nuovo manto stradale”.
Infine Boscolo chiedeva anche se sia pensabile un progetto pilota in una zona specifica di Bellinzona nella quale venga introdotto il limite generalizzato di 30 km/h durante la notte, come ha fatto Losanna nel 2021. L’esecutivo sottolinea che “al momento, nel comune di Bellinzona più dell’80% della popolazione vive all’interno di una zona con velocità limitata (Zona 30, 20 o pedonale) e con i completamenti e quelle nuove già in progettazione più del 90% vi risulterà inserito”. Gli assi principali sono invece di competenza (e proprietà) del Cantone che “è sinora contrario alla riduzione della velocità massima consentita”.
Il semisvincolo dovrebbe dunque migliorare la situazione nei quartieri sud, ma i benefici a favore della viabilità a Bellinzona nord dovrebbero essere limitati. Viabilità che su via San Gottardo è già molto spesso congestionata e che è ulteriormente peggiorata dopo la posa del nuovo semaforo a San Paolo. Semaforo, di competenza cantonale, che da un lato ha permesso di “migliorare la sicurezza su un incrocio molto trafficato che non la garantiva più, soprattutto per i pedoni e ciclisti che lo attraversano, così come per chi deve uscire da via Vallone (compreso in quel caso in particolare il trasporto pubblico che serve il quartiere della Gerretta), con anche diversi incidenti con ferimenti negli ultimi anni”. Dall’altro, tuttavia, ha provocato “un evidente problema di eccessivo riflusso della colonna in entrata soprattutto negli orari di punta” che ha generato un malcontento che il Municipio ha recepito. Municipio che di conseguenza “ha chiesto ai competenti servizi cantonali di monitorare, regolare e possibilmente risolvere quella problematica”. Analisi tuttora in corso, visto che la situazione è ritenuta “non ancora soddisfacente”.
In questo contesto, Ay si chiedeva quindi se le aperture di una nuova Migros e di un Burger King con tanto di campo da padel non vadano a generare ulteriore traffico lungo un’arteria già congestionata. Innanzitutto, l’esecutivo rimarca che “le nuove attività commerciali citate nell’interrogazione non rientrano nella categoria dei grandi generatori di traffico ai sensi della Legge sullo sviluppo territoriale”. Tuttavia, nell’ambito del Pab5 sono previste misure “che potranno favorire la velocizzazione del trasporto pubblico lungo la strada cantonale”. Concretamente si tratta “dell’utilizzo dell’attuale fascia multifunzionale quale corsia preferenziale del trasporto pubblico da nord verso sud, già in via di analisi nella sua fattibilità e quindi possibilmente d’implementazione anticipata rispetto ad altri eventuali interventi”.