Lodrino, il vertice nazionale del gruppo replica al sindacato e sostiene che in un sondaggio interno il personale ‘ha fornito risposte positive’
“Non c’è insoddisfazione generale alla Ruag di Lodrino”. In un comunicato stampa diffuso oggi – nel quale non tutto viene però spiegato in modo preciso e dettagliato – la direzione centrale di Ruag Svizzera, da cui dipende la filiale ticinese che occupa una novantina di collaboratori, tenta di smentire quanto sostenuto venerdì scorso in una conferenza stampa dal sindacato Unia. Secondo cui nel sito di manutenzione velivoli rivierasco vi sarebbero problemi gestionali importanti e conflitti d’interesse derivanti dal fatto che il direttore e la responsabile delle risorse umane sono legati sentimentalmente. Relazione extra-professionale – questa l'accusa di Unia – che in un clima di conflitto d’interessi minerebbe una professionale gestione del personale producendo pericolose deviazioni in termini di equità, imparzialità dei ruoli manageriali, parità di trattamento e privacy dei dipendenti.
In sua difesa Ruag scrive che in un sondaggio interno, fatto l’anno scorso in forma anonima, il personale “ha fornito risposte ampiamente positive alle domande”. Ma su questo punto il sindacalista Matteo Poretti, da noi interpellato, ribadisce che il sondaggio non riguardava specificatamente il sito di Lodrino; e che più dipendenti, in contatto col sindacato, sono tutt'oggi critici e preoccupati. Quanto alla relazione privata tra i due dirigenti, Ruag scrive che “fin dall'inizio è stata resa nota alla direzione delle risorse umane di Berna”. I due, viene specificato, “non hanno la possibilità di prendere decisioni ai sensi della legge sul personale. Pertanto, non sussiste un conflitto d’interessi né vengono violate le norme di compliance”. Da nostre informazioni, risulta in effetti che talune lettere siano state firmate dalla responsabile delle risorse umane insieme non al suo compagno, ma al Business Unit Head Operations Air. Ma il sindacato ribadisce che talune questioni sono gestite insieme dai due compagni, sebbene alla fine la firma non sia quella del direttore.
Tornando alle accuse, Unia sostiene che alcuni dipendenti qualificati hanno lasciato l'azienda a causa del clima interno; inoltre ci sarebbero stati dei licenziamenti che difficilmente possono essere spiegati da ragioni oggettive. Uno di questi licenziamenti, sottolineava venerdì scorso il sindacato, sarebbe stato effettuato dai due dirigenti utilizzando procedure dubbie che non erano in linea né con i regolamenti interni di Ruag, né col Contratto collettivo di lavoro per l'industria metallurgica. Tutto falso, secondo Ruag: “La fluttuazione netta nel sito di Lodrino è stata bassa (nulla nel 2022 e del 2% nel 2023)”. Un saldo che tuttavia non dice nulla su partenze (volontarie e/o forzate) e nuove assunzioni. Comunque, prosegue Ruag, “a quanto ci risulta non ci sono dipendenti che hanno deciso di lasciare l'azienda per i motivi descritti da Unia”. Per contro “è vero che vi è stato un licenziamento”, risalente allo scorso gennaio. Ruag assicura che in questo caso “sono stati rispettati i regolamenti e i processi interni”, tramite la doppia firma di cui abbiamo riferito prima. Se un licenziamento sia legittimo o abusivo, prosegue Ruag, “può dirlo solo un tribunale. Ma finora non c’è stata alcuna sentenza di tribunale che ci abbia censurato per un licenziamento a Lodrino”. Il provvedimento potrebbe comunque ancora venire contestato.
Altra critica di Unia: i tentativi di dialogo sindacale con Ruag non sarebbero andati a buon fine per trovare una soluzione al licenziamento. Ma anche qui, Ruag mette i puntini sulle ‘i’: “Ruag Lodrino e rappresentanti di Unia hanno in effetti avuto due colloqui diretti e si sono anche scambiati opinioni per iscritto. Tuttavia, Unia non ha mai parlato con la direzione di Lodrino, e con i rappresentanti dei lavoratori del sito, riguardo alle affermazioni fatte dal sindacato durante la conferenza stampa in merito a un diffuso malcontento”. Che ancora oggi Unia conferma esserci.