Bellinzonese

Cinque anni di carcere per violenza e droga

Un 24enne di Bellinzona ha picchiato e investito una persona, ha guidato a 233 km/h in autostrada e ha spacciato e detenuto cocaina e hashish

In sintesi:
  • All'imputato è inoltre stato ordinato un trattamento ambulatoriale (iniziato alcune settimane fa) per curare un disturbo della personalità misto (in particolare narcisistico)
  • Riconosciuta una lieve scemata imputabilità per alcuni dei fatti commessi
(Archivio Ti-Press)
15 marzo 2024
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Cinque anni di prigione per aver appositamente investito una persona con l'auto, superato ampiamente i limiti di velocità, guidato senza patente, spacciato e consumato cocaina e hashish. È la pena inflitta oggi alle Assise criminali in Lugano a un 24enne di Bellinzona (difeso da Yasar Ravi) che si trova già in carcere, in regime di espiazione anticipata della pena. All'imputato è inoltre stato ordinato un trattamento ambulatoriale (iniziato alcune settimane fa) per curare un disturbo della personalità misto (in particolare narcisistico). Per questo motivo la Corte ha anche riconosciuto in parte una lieve scemata imputabilità per alcuni dei fatti commessi. Il processo si è svolto nella forma del rito abbreviato, visto che tutte le parti hanno accettato la proposta di pena formulata dalla procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis.

Arrestato una prima volta nel febbraio 2021

Il presidente della Corte Mauro Ermani (con giudici a latere Marco Villa ed Emilie Mordasini) ha inizialmente chiesto al 24enne, ripercorrendo gli undici capi d'imputazione, se ammettesse i fatti. A ogni punto la risposta è stata «sì». L'imputato è quindi stato condannato per tentate lesioni gravi, esposizione a pericolo della vita altrui e inosservanza dei doveri in caso di incidente per aver, nel dicembre del 2020, investito a velocità ridotta, dopo un litigio verbale e fisico, un'altra persona nel posteggio Tatti a Bellinzona e poi essersi dato alla fuga. Persona che ha riportato contusioni multiple dopo essere stata colpita con la parte anteriore dell'auto ed essere rovinata a terra. È anche stato condannato per ripetute lesioni semplici e in parte qualificate: durante la lite avvenuta la stessa sera ha anche rotto il naso con una testata sempre alla stessa persona, mentre nel febbraio 2021 ne ha colpita un'altra al polso con una mazza da baseball in metallo. Quello stesso giorno, l'allora 21enne, era stato arrestato una prima volta restando in carcerazione preventiva per oltre due mesi. Nel frattempo, tra ottobre 2020 e gennaio 2021, aveva anche più volte superato i limiti di velocità: ad esempio 125 km/h su un tratto con limite a 80 km/h a Sant'Antonino, 144 km/h con limite 100 in una galleria del Sottoceneri e, soprattutto, 233 km/h sull'autostrada tra Biasca e Bellinzona. Non da ultimo nell'agosto e settembre 2021 ha guidato senza patente.

Scarcerato prima dell'esito della perizia: ‘Basito’

Quando il giovane si trovava in prigione per la prima volta è stato sottoposto a una perizia psichiatrica, ma è stato rilasciato (maggio 2021) prima dell'esito di quest'ultima (settembre 2021): «Questo mi ha lasciato basito – ha affermato Ermani – anche perché le conclusioni definivano un rischio di recidiva». L'unica consolazione, se così si può chiamare, per la Corte è che una volta uscito di prigione non ha commesso gli stessi reati. Tuttavia ne ha commessi altri, meno gravi, ma non di poco conto: tra aprile e agosto 2022 ha spacciato e detenuto per conto di terzi oltre 800 grammi di cocaina e oltre 800 grammi di hashish. Perciò è anche stato condannato per riciclaggio di denaro (dove soggiornava allora sono stati trovati oltre 247mila franchi). Per oltre un anno ha anche consumato un quantitativo imprecisato di cocaina e di marijuana. Ma non è finita qui: tra aprile e agosto 2022 ha anche posseduto senza diritto una pistola. E proprio alla fine di agosto 2022 è stato arrestato e portato in carcere, dove si trova ancora attualmente.

Farsi curare per non commettere altri reati una volta uscito

«La cosa peggiore – ha proseguito Ermani – è che la misura suggerita dal perito [ovvero il trattamento ambulatoriale, ndr] non è mai stata messa in pratica fino a poche settimane fa». Da parte sua il 24enne sembra aver capito di aver bisogno di aiuto: «Avevo già chiesto da tempo di iniziare il trattamento, ma nessuno mi ha risposto». In ogni caso, anche se tardi, è proprio da qui che bisogna ripartire, ha detto il presidente della Corte, rivolgendosi all'imputato: «Deve capire perché ha commesso i fatti, così da porre le basi per non commettere altri reati una volta uscito dal carcere». Il giovane ha chiesto scusa, ha detto che gli dispiace e che una volta uscito vorrebbe concludere un apprendistato. Prima, però, dovrà scontare la sua pena e farsi curare.