Il Municipio prevede un investimento di 6,6 milioni di franchi per collegare Claro, Preonzo e Moleno alle reti cittadine e per un nuovo serbatoio a Gnosca
"Risolvere definitivamente le problematiche di approvvigionamento idrico", così come "realizzare un’alimentazione ridondante della rete elettrica in media tensione", installando anche "un anello in fibra ottica", a beneficio dei quartieri della cintura nord di Bellinzona. Il Municipio ha trasmesso al Consiglio comunale il messaggio con il quale chiede lo stanziamento di 6,6 milioni di franchi per collegare le reti idriche di Moleno, Preonzo e Claro a quella cittadina, e più precisamente ai pozzi di Gnosca-Gorduno. Il progetto prevede inoltre la costruzione di un nuovo serbatoio a Gnosca al quale sarà affiancata anche una vasca antincendio.
Un primo passo verso un approvvigionamento idrico "duraturo e stabile" era stato fatto con il progetto denominato Pcai-B (piano cantonale approvvigionamento idrico del Bellinzonese) che consisteva nella realizzazione dei pozzi di captazione di Gorduno/Gnosca e di tutte le relative condotte di collegamento tra i vari acquedotti. Progetto – portato a termine nel 2018 – al quale avevano aderito gli ex Comuni di Bellinzona, Gorduno, Gnosca, Monte Carasso e Sementina. Anche Claro avrebbe dovuto far parte del Pcai-B, ma nel 2008 l’allora Consiglio comunale aveva deciso di non aderire. Discorso diverso, invece, per Preonzo e Moleno che non sono mai stati considerati nel progetto, perché inseriti dal Cantone nel Pcai della Riviera, che prevedeva un collegamento al pozzo di captazione dell’acqua di falda esistente di Cresciano. "Opere che però non sono mai state realizzate", si legge nel messaggio municipale.
Di conseguenza Claro è rimasto dipendente "esclusivamente dalla proprie sorgenti", mentre Preonzo e Moleno dalla captazione di acqua dal riale della valle. Nel primo caso, negli scorsi anni, ad esempio a causa della siccità, è stato raccomandato un uso parsimonioso dell'acqua. Nel secondo caso, come noto, quando vi sono forti precipitazioni della durata di oltre 24-30 ore, l'acqua del riale "si intorbidisce in maniera tale che l’impianto di trattamento presente non riesce a farla rientrare nei valori di legge per poterla considerare potabile". Un altro punto critico è poi stato individuato a Gnosca, dove il vecchio serbatoio Molaa "necessita di essere completamente riammodernato". Per risolvere questi problemi l'Azienda multiservizi Bellinzona (Amb) ha quindi individuato quale soluzione "più idonea" il collegamento delle reti di Gnosca, Moleno, Preonzo e Claro, così come la sostituzione del vecchio serbatoio.
Il nuovo serbatoio a Gnosca avrà una capacità di 300 m3 (invece che 200), di cui 100 m3 dedicati alle esigenze antincendio (prevista una vasca dalla quale possono attingere gli elicotteri per spegnere roghi boschivi). Il manufatto in calcestruzzo armato sarà ricoperto con il materiale di scavo "creando una piccola collinetta non invasiva lasciando a vista solo la facciata esposta a est", precisa l'esecutivo nel documento. Per quanto riguarda la rete di distribuzione idrica sono previste nuove condotte su due tratte: da Gnosca a Preonzo (2,54 km) e da Preonzo a Claro (1,23 km). Questo nuovo sistema di distribuzione permetterà di "approvvigionare gli abitanti dei quartieri di Moleno e Preonzo" in caso di non potabilità, di "alimentare la zona bassa di Claro" in caso di mancanza d’acqua alle sorgenti e di "recuperare l’acqua in esubero proveniente dalle sorgenti di Claro". A Preonzo è poi prevista una cosiddetta camera di interscambio: al suo interno saranno presenti "le armature idrauliche" che gestiranno "la distribuzione di acqua potabile dei tre quartieri".
Non da ultimo, questo progetto idrico permetterà inoltre "di realizzare un collegamento molto importante della rete elettrica che altrimenti a causa dei costi elevati non sarebbe stato finanziariamente sostenibile". Concretamente saranno installate sottostrutture che "serviranno a creare un anello in media tensione ridondante per la rete elettrica Amb a nord". Questo "permetterà di aumentare considerevolmente la sicurezza di approvvigionamento energetico che al momento è assicurato solo da un collegamento di emergenza alla rete di Lodrino della Società elettrica sopracenerina (Ses)". Dal ritiro della rete elettrica da parte di Amb nel 2018 (prima i tre quartieri erano serviti dalla Ses) "per la risoluzione di guasti o per la modifica della rete media tensione si è dovuto far capo diverse volte al collegamento di emergenza con, tuttavia, delle grandi limitazioni di esercizio", sottolinea il Municipio nel messaggio. Infine, i lavori permetteranno "di posare anche i collegamenti in fibra ottica".
Come detto i costi ammontano a 6,6 milioni di franchi. Il Comune potrà beneficiare di un sussidio cantonale attorno al 30% dei costi d’investimento, mentre la vasca antincendio (45mila franchi) verrà sussidiata dall’ufficio forestale in ragione del 70%. I lavori alla rete di distribuzione (acqua ed elettricità) costeranno 3,84 milioni, il serbatoio di Gnosca 1,4 milioni e la camera di interscambio a Preonzo 750mila franchi. Per quanto riguarda le tempistiche, il Comune stima l'approvazione del messaggio entro febbraio, della variante di Piano regolatore entro aprile e delle licenze edilizie entro agosto 2024. Da giugno si prevede l'allestimento degli appalti, per poi iniziare i lavori a ottobre. Lavori che, se non vi saranno intoppi, dovrebbero finire a dicembre del 2026.