Scatta l'interpellanza al Municipio di Sant'Antonino dopo la comunicazione del Cantone sulla presenza di Pfas nella falda acquifera
Scatta l'interpellanza a Sant'Antonino dopo la notizia della presenza di sostanze chimiche nell'acqua di falda del comune, riconducibile a materiali utilizzati nella realizzazione della Galleria di base ferroviaria del Ceneri. Lo stesso problema riguarda anche il pozzo Pezza nel comune di Capriasca. Stando a quanto comunicato dal Cantone, i valori attuali non presuppongono a oggi restrizioni sulla potabilità dell’acqua. Il Dipartimento del territorio intende emanare una decisione mirata a convogliare gli scarichi di acque contenenti Pfas nei punti critici e ripristinare la situazione – analogamente a quanto fatto per il pozzo Prà Tiro a Chiasso – attraverso una serie di provvedimenti specifici in corso di valutazione.
“Prendiamo atto del comunicato stampa che assicura che le sostanze chimiche non più degradabili (Pfas) presenti nella falda acquifera (pozzo Boschetti) sono entro i limiti svizzeri – si legge nell'interpellanza inoltrata al Municipio dal capogruppo del Centro in Consiglio comunale, Vincenzo Lo Russo –. Tuttavia i limiti dell’Ue, ai quali la nostra nazione si adeguerà entro il 2026, non sono rispettati”. Di seguito le domande di Lo Russo: “Per tutelare la salute dei nostri cittadini non sarebbe auspicabile prendere esempio dal Comune di Chiasso e installare subito dei filtri a carbone attivo? Il Municipio si è già informato sugli eventuali costi per l’installazione dei suddetti filtri? Si è già a conoscenza di chi è responsabile sotto il profilo giuridico dell’inquinamento della falda? Il Municipio avrebbe la possibilità di farsi rimborsare in un secondo momento il costo dell’installazione dei filtri dal responsabile dell'inquinamento? Il Municipio ha valutato la possibilità di interrompere subito la distribuzione dell’acqua potabile presso la scuola dell'infanzia e la scuola elementare, sostituendola con acqua filtrata o in bottiglia?