La pandemia ha congelato lo studio di fattibilità del 2018 che prevede per la Città un investimento di 23 milioni
«L’arrivo del Covid ha congelato le valutazioni in corso e modificato le prospettive di sviluppo del settore». Perciò il progetto di una sala congressuale a Bellinzona «rimane attuale, ma non rientrando nelle priorità potrà essere ripreso durante la prossima legislatura», ha detto il municipale Henrik Bang rispondendo lunedì sera in Consiglio comunale a un’interpellanza di Alberto Casari (Unità di sinistra), preoccupato del fatto che la capitale del Ticino non disponga di una struttura idonea e che non si sappia più nulla dell’intenzione di realizzarne una sopra la nuova palestra tripla che il Cantone intende realizzare dietro all’Espocentro per soddisfare le esigenze scolastiche e dello sport in generale.
Per comprendere meglio la situazione, il capodicastero Opere pubbliche ha anche ricordato che l’idea di riordino del comparto era sfociata nel 2018 in uno studio di fattibilità che teneva in considerazione le esigenze del Cantone (nuova palestra tripla al posto del vecchio Palasport) e della Città per lo sviluppo di un polo fieristico-congressuale aggiornando l’Espocentro, tutt’oggi di proprietà di una società anonima che beneficia di un diritto di superficie concesso dalla Città fino al 2050: «Se da una parte il Cantone ha proseguito gli approfondimenti relativi alla progettazione della palestra, per la quale è prevista a breve la pubblicazione del relativo concorso d’architettura, dall’altra la Città ha valutato le possibili modalità di implementazione di un progetto di ampia portata e quindi oneroso, tanto che per la sola sala congressuale l’ipotesi di massima indicava oltre 23 milioni d’investimento. Il tutto con l’eventuale coinvolgimento di privati attivi in ambito di organizzazione di fiere ed eventi».
Sospesa la sala, avanza dunque la sola parte sportiva: in questo caso Cantone e Municipio «hanno sottoscritto una lettera d’intenti che prevede che la Città partecipi con una quota parte all’investimento in relazione ai contenuti extrascolastici della palestra tripla, come tribune e spazi annessi per la disputa di competizioni nazionali di sport disputati in palazzetti». Guardando non troppo lontano, Bang ha ricordato che sono aperte le valutazioni sia per il nuovo Quartiere Officine, la cui Cattedrale andrà convertita anche in centro congressuale e/o di eventi, ma con un orizzonte temporale di 15 anni; sia per le Ferriere Cattaneo di Giubiasco, iniziativa privata nell'ambito della quale è pure prevista una sala congressi. Da ultimo, ricordiamo, una sala con 200 posti sarà inserita nella nuova sede dell’Istituto oncologico di ricerca prevista a medio termine fra Espocentro e Irb.
Soddisfatto della risposta Alberto Casari: «Abbiamo capito che per i prossimi vent’anni Bellinzona non avrà una sala congressuale. Per quanto riguarda la palestra, credo che un esempio virtuoso e da seguire sia quello di Biasca, dove il Comune ha partecipato all’investimento per la costruzione della palestra del Centro professionale, coinvolgendo anche le società sportive che a loro volta hanno contribuito finanziariamente».