Interrogazione del Centro suggerisce di annullare l’aumento 2024 attraverso lo scioglimento dei milioni accumulati
Il Comune di Bellinzona e la sua Azienda multiservizi Amb hanno forse accumulato negli anni riserve finanziarie tali che potrebbero venire utili oggi per calmierare le tariffe elettriche 2024 più salate del 25% rispetto alle attuali? È la domanda di fondo che la consigliera comunale Camilla Guidotti (Centro) pone con un'interrogazione al Municipio. Per un appartamento medio l'incremento risulterà essere di circa 200 franchi annui. Ciò che all'annunciato aumento dei premi di cassa malati e di altri beni di consumo, appesantirà ulteriormente l'erosione del potere d’acquisto dei salari. Mentre il gruppo Verdi/Mps/Fa propone una moratoria di tre anni sul ‘caro bolletta’, Guidotti cita gli esempi di Castel San Pietro e Mendrisio i cui Municipi, intervenendo sulle rispettive aziende elettriche municipalizzate, sono riusciti a contenere l’aumento attraverso lo scioglimento delle riserve accumulate durante gli scorsi anni. Da qui la richiesta a sapere a quanto ammontino sinora le riserve accumulate dalle Amb; a quanto ammonti, al netto delle imposte, il riversamento delle Amb alle casse comunali negli ultimi 10 anni; e se intenda il Municipio verificare con l'Amb la possibilità di calmierare o annullare l’aumento 2024 attraverso lo scioglimento delle riserve accumulate.
Oltre a ciò vale la pena ricordare che nel 2017, subito dopo l'aggregazione, era emerso che in base ai parametri stabiliti dalla Commissione federale dell'energia (Elcom) le reti elettriche della nuova Bellinzona dovevano essere rivalutate con l'obiettivo, anche, di stabilire il giusto prezzo della corrente. Con grande sorpresa collettiva emerse una chiara sottostima, che aggiornata in base ai valori Elcom si sarebbe tramutata nel 2018 in una rivalutazione contabile lorda di ben 65 milioni di franchi: 50 a favore del Comune aggregato sotto forma di utile straordinario, 10 quali riserve Amb e 5 per oneri fiscali. Il Comune, a ogni modo, non avrebbe potuto disporre di 50 milioni netti, bensì di 3 annui, per gli anni a venire, con i quali poter accendere prestiti bancari necessari a finanziare investimenti strategici. Diverso il discorso per i 10 milioni contabilizzati come riserve a favore di Amb, sui quali appunto il Centro chiede spiegazioni.